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Terremoti, Veneto: «Sismabonus anche per i Comuni a bassa sismicità»

Vittorio Veneto, Tarzo, Revine Lago e Fregona i quattro Comuni ad alto rischio sismico nella Marca. La vicepresidente De Berti: «Prima di tutto va garantita la sicurezza dei cittadini»

Dopo il parere favorevole della Commissione del Consiglio regionale, la Giunta del Veneto, su proposta della vicepresidente Elisa De Berti, ha definitivamente approvato la delibera di aggiornamento dell’elenco delle zone sismiche del Veneto e una nuova mappa delle stesse, rilevante per l’individuazione degli adempimenti amministrativi previsti dalla vigente normativa in materia, con particolare riguardo agli oneri di deposito e di verifica in capo agli enti locali e agli uffici regionali. In considerazione dell’impatto in termini organizzativi, l’entrata in vigore della nuova mappa sismica del territorio veneto avverrà dopo 60 giorni dalla pubblicazione sul Bur del provvedimento, come richiesto dalla Commissione consiliare. Per la provincia di Treviso: Vittorio Veneto, Tarzo, Revine Lago e Fregona restano i quattro Comuni ad alto rischio sismico. Secondo la nuova classificazione amministrativa, il Veneto verrà suddiviso in tre zone sismiche (prima erano 4), così differenziate:

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«Il territorio regionale - spiega De Berti - sarà ora suddiviso in tre zone: nella prima sono stati inseriti 11 Comuni, alla seconda 247, alla terza 305. Questa suddivisione, è innanzi tutto indispensabile per organizzare adeguatamente la prevenzione del rischio sismico e per garantire una maggior sicurezza alla nostra popolazione. Ma è rilevante anche per gli aspetti amministrativi previsti dalla vigente normativa che disciplina l’attività edificatoria e per l’applicazione dei benefici derivanti dall’incentivazione fiscale finalizzata alla riduzione del rischio sismico delle costruzioni esistenti». In riferimento a quest’ultimo aspetto, lo Stato, nel definire il regime di incentivazione fiscale per l’avvio su scala nazionale di una nuova politica di riduzione del rischio sismico, ha fatto ricorso proprio al concetto di “zona sismica”, innovando la disciplina delle detrazioni fiscali per gli interventi edilizi sul patrimonio esistente risalente al decreto-legge n. 63/2013, estendendo così il cosiddetto "Sismabonus" anche alle zone sismiche 3, storicamente definite “a bassa sismicità”, confermato anche dal cosiddetto Decreto Rilancio. Pertanto l’intero territorio veneto potrà beneficiare di quanto previsto dalla normativa in termini di applicazione del "Sismabonus".

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