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Inquinamento, stop ai diesel Euro 4, Confartigianato: «Serve una deroga»

Dal 1 ottobre divieto di circolazione per i diesel immatricolati tra il 2006 e il 2009. Gianluigi Buosi, presidente della comunità meccatronici trevigiana: «Ci uniamo alla richiesta presentata dalla Regione Veneto»

Nei quattro comuni della Marca (Treviso, Conegliano, Castelfranco veneto, Montebelluna) con più di 30mila abitanti per la prima volta, da sabato 1º ottobre, chi ha una vecchia auto, furgone, camioncino o mezzo per lavorare alimentato a diesel Euro 4 (quelli immatricolati dal 2006 e fino al 2009) dovrà tenerlo in garage tutto l'inverno, anche se l'aria sarà pulita. Lo stop sarà valido anche per coloro che hanno mezzi più vecchi come gli Euro 1 a benzina.

Da sabato, infatti, sono scattati infatti i limiti alla circolazione per contenere l'inquinamento atmosferico e la novità rispetto al passato è che solo chi ha auto elettriche o Euro 6 potrà muoversi sempre. Liberamente. Se scatterà l'allerta arancione lo stop riguarderà anche i mezzi privati Euro 5 diesel e quelli privati e commerciali Euro 2 benzina. E nel caso di allerta rossa, con le polveri sottili alle stelle, anche i veicoli commerciali euro 5 diesel resteranno in garage. Niente più consegne, niente più lavoro.

Il commento

«Siamo consapevoli dell’importanza dell’ambiente in cui viviamo e favorevoli alla sua tutela – spiega il presidente dei meccatronici di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Gianluigi Buosi - eppure non possiamo essere soddisfatti di provvedimenti che ancora una volta vanno a penalizzare le piccole e micro imprese, senza un effettivo impatto sui livelli di inquinamento, ma con conseguenti gravi ripercussioni sulla mobilità delle persone e sull’economia del territorio. Mi riferisco soprattutto al blocco dei diesel euro 4, motori di recente generazione e dotati di filtri anti-particolato, dunque non particolarmente inquinanti da esigerne il blocco. Oltre al disagio - prosegue Buosi -, con questi provvedimenti si fanno danni significativi all’economia e alle nostre imprese di vicinato, avvantaggiando ancora una volta i grandi centri commerciali dislocati in zone comodamente raggiungibili sempre e con ogni mezzo. Gli incentivi stanziati dalla Regione per cambiare il parco macchine sono una goccia nel mare, non solo dal punto di vista economico, ma anche ambientale, considerando le maggiori criticità provenienti dalle emissioni dei vecchi impianti di riscaldamento o delle industrie.

GIANLUIGI BUOSI MECCATRONICI-2

Ci uniamo con convinzione - afferma Buosi - alla richiesta di deroga avanzata da tempo al Ministro competente Cingolani dall'assessore veneto all'Ambiente, Gianpaolo Bottacin. La gravissima situazione socio economica che si sta prospettando per le famiglie e imprese dal mix innescato dalla guerra dato da una inflazione galoppante, caro-bollette e crisi economica alle porte, riduce a lumicino la possibilità di comprarsi un mezzo nuovo. Le istituzioni nazionali ed europee devono prendere atto della particolare situazione di difficoltà e devono evitare di penalizzare cittadini e imprese».

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