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Amministrazione straordinaria per Stefanel, Cda ai dipendenti: «E' la scelta migliore»

Dopo il mancato accordo con i creditori, i vertici dell'azienda nata a Ponte di Piave hanno scelto l'amministrazione straordinaria per garantire continuità e sviluppo del marchio

Il cda di Stefanel rivendica la scelta dell'amministrazione straordinaria deliberata ieri come la "migliore" in questo momento per il gruppo. «E' importante sottolineare - scrive il board in una lettera ai dipendenti che l'Adnkronos ha potuto visionare - che per i dipendenti, per i clienti e per i fornitori, questa scelta non comporta nessuna conseguenza immediata e, nel tempo, riteniamo, sia la scelta migliore per garantire continuità e sviluppo ad uno dei marchi storici dell'abbigliamento italiano».

La società avrebbe dovuto depositare in tribunale il prossimo 14 giugno i documenti per il concordato preventivo con riserva ma non ha raggiunto un accordo con i creditori. La scelta dell'amministrazione straordinaria quindi «si è resa necessaria per l'ingente mole di risorse che avrebbero dovuto essere dedicate al rimborso dei creditori nel prossimo anno ed essere quindi sottratte al percorso di rilancio del marchio - sottolinea sempre il cda, ritenendo che questa - sia la strada che meglio tutela la prosecuzione ed accelerazione del rilancio di Stefanel». Il gruppo ha visto i "primi incoraggianti segnali" con la Anniversary Collection e ci si attende che siano migliori con l'arrivo nei negozi della collezione FW 2019 disegnata da Brave New World.

Il commento della deputata Sara Moretto

«Alla luce della rinuncia alla procedura di concordato preventivo della Stefanel di Ponte di Piave, ho presentato un’interrogazione per chiedere al ministro Di Maio di occuparsi fino in fondo del futuro e del destino dei lavoratori di questa storica azienda veneta. Ora è necessario che il ministero dello Sviluppo economico segua da vicino e con attenzione l’esito della procedura e che dedichi il massimo impegno a garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori». Così la deputata Sara Moretto, capogruppo Pd in Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera. Nell’interrogazione la deputata chiede al governo cosa intenda fare «per una gestione straordinaria che porti ad un risanamento e ad un rilancio produttivo della Stefanel, avendo come prioritario obiettivo la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali». Moretto ricorda che l’azienda è gravata da un debito di 88,7 milioni di euro, di cui 17,12 da debiti commerciali residui e che il governo si era impegnato a mantenere un tavolo di monitoraggio periodico sul percorso di rilancio dell’azienda. La richiesta al ministro Di Maio, dunque, è di sapere se questo tavolo sia in essere e «quali risultanze abbia prodotto, nonché quali iniziative conseguenti abbia determinato». «Fare il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico significa occuparsi dei lavoratori e del loro futuro, seguire le crisi aziendali, sostenere gli imprenditori in difficoltà – conclude la capogruppo Pd Moretto - Tutte cose che il ministro Di Maio evidentemente non fa, o non sa fare, considerato questo e altri casi simili che rendono incerto il futuro di molte famiglie».

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