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Studenti medi in rivolta, presidio in Regione per un piano sul rientro a scuola

Video-appello e sit-in il 7 gennaio all'ufficio scolastico regionale per chiedere un piano concreto per la prossima riapertura degli istituti

«Abbiamo organizzato flashmob nelle province di Padova, Verona, Vicenza e Treviso e siamo venuti davanti al Ufficio Scolastico Regionale a Venezia, nel pieno rispetto dei decreti, perché non possiamo permetterci di rimanere con le mani in mano dopo la proroga della chiusura delle scuole per la mancanza di un piano - dichiara Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti Medi del Veneto - Guardando ai contagi sappiamo perfettamente come il Veneto non abbia avuto un'organizzazione virtuosa, ma la scarsa pianificazione e la noncuranza nei confronti dei giovani non può pesare ancora sulle spalle di migliaia di studenti e docenti. Non ci stiamo, non siamo marionette da spostare a piacimento».

Gli Studenti della Rete, vestiti per satira da burattini e mascherati da Zaia e assessora Donazzan, si troveranno simbolicamente nel capoluogo la mattina del 7 gennaio, giorno in cui, secondo le linee del ministero, si sarebbero dovuti riaprire finalmente i cancelli delle scuole superiori del paese.

«Non possiamo accettare che si dia una comunicazione così importante a soli tre giorni dalla presunta riapertura delle scuole,  facendosi trovare senza alcun piano per trasporti, spazi e tamponi. Bisogna tornare a fare scuola in presenza: la dad é, dati alla mano, uno strumento di emergenza che nel lungo periodo però rischia di fare abbandonare gli studi a 34 mila adolescenti -conclude Martina Buffolo, della Rete degli Studenti Medi del Veneto- se non troviamo un modo di riaprire le scuole in sicurezza le conseguenze per la nostra generazione saranno purtroppo significative. Qui l'unico piano per  l'istruzione pubblica sembra essere un piano di distruzione!».

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