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Superbonus, l'allarme di Ance: «Si rischia il blocco totale»

L'appello di Paola Carron, presidente Ance di Assindustria Venetocentro. «Impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza sbloccare i crediti incagliati»

«Le nuove modifiche alla disciplina dei bonus edilizi, secondo indiscrezioni, dovrebbero entrare in vigore in tempi strettissimi mettendo in grande difficoltà famiglie e imprese». A dirlo è Paola Carron, presidente Ance di Assindustria Venetocentro.

«Impensabile cambiare le regole in corso ancora una volta e con effetto immediato, senza per giunta aver individuato una soluzione per sbloccare i crediti incagliati». Secondo Ance senza un regime transitorio adeguato e una soluzione concreta per sbloccare i crediti incagliati, come quella individuata insieme all’Abi che prevede l’utilizzo degli F24, il superbonus si bloccherà per sempre con gravi ripercussioni sia economiche che in termini di transizione ecologica, dato che senza un piano di riqualificazione energetica degli edifici appare impensabile centrare gli obiettivi di risparmio energetico e di lotta ai cambiamenti climatici ribaditi anche recentemente dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. «Ance, insieme a tutta la filiera, ai sindacati e ai professionisti del settore ha chiesto quindi subito un tavolo di confronto per definire un quadro di regole chiaro e stabile che consenta all’Italia di non arretrare nel percorso di crescita e di raggiungimento degli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire» conclude Carron.

Il presidente di Ance Veneto, Paolo Ghiotti, aggiunge: «Lo stop a questo incentivo che ha dato risultati importanti, in questi mesi, mette in seria difficoltà le imprese e blocca un meccanismo virtuoso che ha permesso di creare posti di lavoro e contribuire in modo importante alla crescita del PIL. Nei prossimi mesi, quindi, rischiamo di vedere in Veneto 4.200 imprese in seria difficoltà con ripercussioni importanti perché persone perderanno il lavoro ed aumenteranno le ore di cassa integrazione. Vi è poi con il blocco del 110 un ulteriore effetto negativo che è quello di frenare lo sviluppo dei territori sul fronte della sostenibilità. In questi mesi Ance ha sempre sostenuto l’importanza dell’incentivo per ridurre l’impatto dei condomini sull’inquinamento e sull’aumento delle polveri sottili. Gli immobili di questo tipo sono vecchi ed energivori e necessitano di interventi migliorativi e senza il Superbonus tutto rischia di fermarsi. In questi giorni il dialogo con il Governo è stato costante, ma non è stato messo al cento del dibattito un tema fondamentale e dirimente per le imprese ovvero lo sblocco dei crediti. È questo oggi uno degli snodi fondamentali che rischia di avere un effetto negativo sulla tenuta del settore».

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