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Supermercati Armonie, dichiarato lo stato di agitazione

Coinvolti due punti vendita nella Marca a Cornuda e a Conegliano. Venticinque lavoratori senza stipendio da due mesi, il sindacato Fisascat Cisl denuncia: «In provincia di Treviso la situazione è critica»

La Fisascat Cisl accende i riflettori sulla situazione di disagio dei dipendenti di Armonie, società bolognese della grande distribuzione organizzata attiva nel settore della gestione di supermercati in Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Circa 180 i lavoratori in tutta Italia, di cui 25 in provincia di Treviso, impiegati nei supermercati ex affiliati Coop di Conegliano e Cornuda. Di questi 25, ad oggi ne sono rimasti appena 8: tutti gli altri si sono dimessi perché da mesi non veniva loro pagato lo stipendio. In provincia di Treviso la situazione è critica e la Fisascat ha dichiarato lo stato di agitazione.

«La società - denunciano i sindacati - vive ormai da mesi una situazione critica e, per molti versi, paradossale. Licenziamenti collettivi, mancata corresponsione delle ultime due retribuzioni, negozi sprovvisti di merci e un tentativo andato a vuoto di cedere, in regime di fitto di ramo aziendale, i negozi di Aviano, Cesena, Concordia, Conegliano, Cornuda, Fusignano, Monfalcone, Palmanova, Portoviro, San Mauro Pascoli, Tarcento e Stanghella ad un’altra società, la MB Srl, purtroppo, fanno pensare al peggio per le lavoratrici e i lavoratori provati da una situazione che si trascina da troppo tempo e che sempre di più si dimettono pur di non protrarre oltre questo stato di sofferenza” si sottolinea in una nota trasmessa alla Prefetture e alla direzione aziendale. I lavoratori - prosegue la missiva - si sentono abbandonati dalle istituzioni e vittime di una crisi inspiegabile, anche alla luce del tutt’altro che negativo andamento del settore della distribuzione commerciale dei generi alimentari soprattutto nel periodo pandemico».

«I dipendenti stanno ancora aspettando gli stipendi di marzo e aprile - aggiunge Claudio Cavallin della Fisascat Cisl territoriale -. Nel supermercato di Cornuda 14 dipendenti su 20 si sono dimessi perché non venivano pagati puntualmente e hanno così preferito cercarsi un altro lavoro; allo stesso tempo sono stati chiusi alcuni reparti del supermercato per carenza di forniture in quanto indietro con i pagamenti anche con i fornitori. A Conegliano sono rimasti 2 dipendenti su 5 e il supermercato attualmente è chiuso». «Abbiamo spese da sostenere, mutui e famiglie da mantenere - conclude la delegata Deborah Viel -, è una situazione insostenibile. Abbiamo sempre svolto il nostro dovere, la nostra parte la facciamo quotidianamente ed ora tocca all'azienda fare la sua parte e retribuirci quanto ci spetta».

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