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Surface Design, i sindacati: «Cassa integrazione usata per discriminare i lavoratori»

Dura accusa ai vertici dell'azienda di Villorba da parte della sigla sindacale Adl Cobas: «I proprietari vogliono escludere sette lavoratori con maggiore anzianità. I soldi dei contribuenti utilizzati per massimizzare i profitti aziendali»

L'azienda "Surface Design" di Villorba è finita in queste ore al centro di un'accesa polemica partita dalla sigla sindacale Adl Cobas: «Poco prima dell'inizio della pandemia - accusano i sindacati - la "Surface Design" aveva attivato la cassa integrazione per crisi aziendale, sostenendo di avere 10 esuberi.

In realtà - sostengono i rappresentanti di Adl Cobas - l’operazione aziendale è stata quella di escludere dalla rotazione della cassa integrazione un gruppo di sette lavoratori che, guarda caso, sono quelli con più anzianità aziendale, alcuni con oltre 20 anni di lavoro in quella azienda. In questo modo, nonostante i lavoratori avessero svolto negli anni le mansioni più diverse, secondo Surface Design avevano disimparato tutto e potevano fare solo l'imballo. Per questo motivo, mentre dei colleghi hanno lavorato quasi sempre, questi sette lavoratori da circa un anno e mezzo, lavorano pochissimi giorni al mese e, con la cassa integrazione, racimolano poche centinaia di euro che non sono sufficienti a vivere dignitosamente. Da mesi abbiamo denunciato questa situazione ma l'azienda continua imperterrita per la sua strada, addirittura facendo fare agli altri anche le ore di imballo, con ulteriore penalizzazione del gruppo dei sette lavoratori esclusi.

A questo punto è evidente che il vero obiettivo di Surface - secondo i sindacati - è quello di affamare i lavoratori considerati “in esubero” per spingerli ad andarsene o comunque per licenziarli appena ciò sarà possibile. In questi mesi di Coronavirus abbiamo visto che molte Aziende, che pure hanno lavorato anche se in forma ridotta, hanno utilizzato la Cassa Integrazione in modo discriminatorio, favorendo alcuni dipendenti a scapito di altri. In molti casi hanno approfittato per aumentare i carichi di lavoro e far fare a due lavoratori quello che prima facevano in quattro, tanto chi stava a casa era a carico dell’Inps, ovvero di tutti noi che paghiamo i contributi. Riteniamo questa pratica molto grave perché, dietro la retorica della crisi e dei sacrifici, in realtà i disagi non sono equamente distribuiti. Per questo chiediamo uguali diritti per tutti i lavoratori della "Surface Design"» concludono da Adl Cobas.

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