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Attualità Santa Lucia di Piave / Via Foresto

Szumski va in pensione, 800 persone alla festa di saluto

Domenica 20 marzo a Santa Lucia di Piave la "merenda" in compagnia del sindaco-medico: presente anche l'assessore trevigiana Silvia Nizzetto. "El Mariga" dal palco: «Continuerò ad esercitare la professione»

Ottocento persone presenti e altre trecento collegate in diretta streaming sui social: sono questi i numeri della "merenda" organizzata domenica 20 marzo a Santa Lucia di Piave dal Comitato Riccardo Szumski. Tra i presenti anche l'assessore del Comune di Treviso, Silvia Nizzetto. La sua presenza alla manifestazione, con diversi esponenti "No Green Pass", ha fatto molto discutere nelle ultime ore.

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L'occasione è stata quella di festeggiare il pensionamento di Szumski come medico di base, ringraziandolo per il lavoro svolto in questi anni. Salito sul palco di Via Foresto, il sindaco ha assicurato ai presenti che, anche dopo il pensionamento continuerà ad esercitare la professione medica. Nel suo discorso "el Mariga" non ha risparmiato critiche al Governatore Zaia, accusandolo di aver alimentato per due anni il "terrorismo sul Covid". I presenti alla festa hanno contribuito ad aizzare la polemica con slogan contro il Green Pass e attacchi al Governo e all'azienda sanitaria Ulss 2. Sul palco anche la figlia di Szumski, la piccola Agnese, accompagnata da mamma Stefania. Presente da Trieste anche Stefano Puzzer, il portuale simbolo della protesta contro la certificazione verde. Dal 29 aprile, intanto, Szumski non sarà più in ambulatorio ad assistere i suoi pazienti e, alle soglie dei 70 anni, nei prossimi mesi terminerà anche il suo mandato da sindaco.

Il commento di Benazzi

Lunedì mattina, 21 marzo, il direttore generale dell'Ulss 2 ha colto l'occasione per rispondere alle parole del sindaco-medico: «Affermazioni assurde, Szumski ha sempre detto che non è un mio dipendente ma un medico convenzionato. Dati alla mano, quello che ha fatto per i suoi assistiti mi sembra nella media di quanto fatto anche da tantissimi altri nostri medici di base. Qualsiasi terapia da lui adottata non ha né diminuito la mortalità né l'accesso in ospedale dei suoi pazienti. Non lo chiamerò più guru ma persona normale a cui auguro un buon pensionamento».

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