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"Tamponi per favorire i no vax": i medici di famiglia contro Flor

La FIMMG Veneto rimanda le accuse sul fatto che i medici di famiglia prescrivano continuamente tamponi ai loro pazienti per aiutare chi non ha il Green Pass

"Abbiamo letto con stupore, amarezza e indignazione le dichiarazioni del dottor Luciano Flor nel merito delle prescrizioni di tamponi nella campagna di contrasto alla Covid-19. Le affermazioni riportate dalla stampa rappresentano una banalizzazione del fenomeno e un insulto alla Medicina Generale, al ruolo delicatissimo che sta svolgendo nel supportare con grande sacrificio un Servizio Sanitario Nazionale non più in grado di reggere il carico di attività e di procedure, aumentate esponenzialmente nelle ultime settimane". A dirlo è Maurizio Scassola, Segretario FIMMG (Federazione italiana medici di famiglia) Veneto.

"La Medicina Generale non si è mai tirata indietro e ha svolto con responsabilità anche le procedure contumaciali che lo stesso Presidente Zaia con una propria ordinanza ha posto in capo al medico di Medicina Generale aiutando i SISP a reggere il violento impatto della pandemia; tutto questo pur in una situazione persistente di grave carenza di personale di studio - continua Scassola - Ci saremmo aspettati, dalla nostra Regione, vicinanza, riconoscimento di ruolo e strumenti a supporto delle nostre attività; siamo ancora in attesa. Mai ci saremmo aspettati, proprio ora, di ricevere l'accusa di essere prescrittori di tamponi per favorire i no vax. I tamponi sono stati e restano uno strumento di ricerca e di pianificazione degli interventi nel campo epidemiologico e il medico di Medicina Generale rappresenta un operatore fondamentale a sostegno di questa strategia; minare competenze, ruolo e funzioni di questo medico significa compromettere, in una fase critica dell’epidemia, la credibilità di tutto il Sistema di tracciamento".

"Noi richiediamo i tamponi indispensabili perché questo è oggi uno dei nostri nuovi compiti oltre a tutta l'attività clinica, amministrativa, domiciliare, vaccinale, di contatto telefonico, di procedure di tracciabilità, di lavoro che ci portiamo a casa; i casi positivi hanno avuto uno sviluppo logaritmico per l’elevatissima contagiosità della variante Omicron; stiamo passando da una fase pandemica a una fase endemica per la quale anche il Governo si è mosso riconoscendo il fallimento della tracciabilità come interpretato sino ad ora. Gentile dottor Flor, non accusate strumentalmente la Medicina Generale, focalizzate la vostra attenzione sul nuovo orizzonte epidemiologico e rendete il lavoro più facile a tutti gli operatori; meno mattoni e più capacità di leggere i bisogni di pazienti e medici" conclude Scassola.

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