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Riduzione servizi postali, convocato tavolo regionale

Questa mattina si sono incontrati gli amministratori dei Comuni trevigiani interessati dalla riduzione del servizio di consegna della corrispondenza

TREVISO Questa mattina si sono trovati presso la sede dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana gli amministratori dei Comuni interessati dalla paventata riduzione del servizio di consegna della corrispondenza (25 in provincia di Treviso). La riunione era stata promossa dalla presidente Mariarosa Barazza in vista del Tavolo regionale con Poste Italiane che, su richiesta dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana, l’assessore regionale Manuela Lazarin ha convocato a Palazzo Balbi il prossimo 3 maggio. 

Il Tavolo era stato aperto un anno fa proprio per discutere della fase di sperimentazione e di riorganizzazione concernente anche i servizi aggiuntivi come proposto da Poste. Ma da allora non era più stato riunito, nemmeno per condividere le più recenti decisioni unilaterali di Poste. Di fronte alla notizia, uscita sui media il 22 marzo, della riduzione del servizio di consegna della corrispondenza in 25 Comuni trevigiani, temendo che essa sia l’anticamera per un nuovo tentativo di chiusura degli sportelli postali periferici, l’Associazione Comuni ha chiesto la convocazione urgente del tavolo regionale. 

Questa mattina, dunque, si è tenuta la riunione per condividere le richieste dei sindaci da portare al Tavolo. «Con i Sindaci abbiamo concordato la linea da tenere all’incontro con Poste Italiane – afferma Mariarosa Barazza – La nostra sarà un’azione ferma ma costante di pressione sull’Azienda affinché ripristini servizi decorosi per le comunità trevigiane che più soffrono e hanno sofferto dei cambiamenti nella distribuzione della posta. Ci auguriamo che il Tavolo aiuti Poste a ricollocare nella giusta prospettiva le sue decisioni strategiche: quello che ha in gestione è prima di tutto un servizio pubblico, non un business privato, e le scelte non vanno calate dall’alto ma sempre concordate con i territori.»

L’auspicio dei Sindaci è che l’Azienda possa sperimentare in territorio trevigiano, a cominciare dai Comuni pilota di Sarmede e Valdobbiadene, come promesso a suo tempo, nuovi servizi e nuove modalità di erogazione dei servizi, secondo modelli già attuati in regioni come il Piemonte, caratterizzate da un alto numero di Comuni montani di piccole dimensioni.  

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