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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Terza età: il Veneto presenta un piano triennale per l'invecchiamento attivo

Nuova iniziativa presentata dalla Regione nei giorni scorsi. Si tratta di una serie di progetti mirati al miglioramento delle condizioni di vita dei pensionati residenti in Veneto

TREVISO ‘Anziano’ non è più sinonimo di ‘vecchio’. L’85 per cento degli ultracinquantacinquenni del Veneto gode di buona salute ed è in forze. Fa leva su questo dato epidemiologico  e sul trend demografico che vede attualmente in Veneto 155 over 65 ogni 100 giovani -destinati a diventare 240 tra quarant’anni -  il primo piano regionale per l’invecchiamento attivo, messo a punto dalla Giunta regionale del Veneto. 

Il piano, ora all’attenzione del Consiglio per la definitiva approvazione, disegna le strategie per valorizzare la ‘terza’ e la ‘quarta’ età come risorsa per la società veneta, declinando in obiettivi e interventi le finalità della legge regionale n.23/2017 “Promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo”. “L’aspettativa di vita continua ad aumentare grazie a un migliore approccio sanitario e ai progressi della scienza – evidenzia l’assessore regionale al Sociale –  e l’invecchiamento non coincide più solo con una condizione di fragilità e di non autosufficienza. Il piano intende valorizzare una fascia sempre più numerosa di popolazione che dispone di ‘tempo liberato dal lavoro’ e che, quindi, può essere attivamente partecipe, offrire disponibilità, trasferire ai giovani professionalità e competenze, essere  protagonista della  vita sociale, civile e culturale”. Destinatari del piano sono i comuni, le Ulss, i centri servizi e le strutture residenziali, scuole e università, associazioni e il più vasto mondo del non profit: tutti potranno concorrere, elaborando progetti e sostenendo iniziative già in atto, a promuovere il coinvolgimento diretto dei cittadini ‘meno giovani’ e a stimolarne forme  di impegno e di valorizzazione. La dotazione finanziaria del piano ammonta ad un milione di euro, riservato per il 15 per cento a iniziative rivolte alla salute e all’autonomia, e per il restante 85 per cento dedicato a favorire la partecipazione sociale.

Tre, infatti, le linee di intervento previste dal piano: la salute e il benessere; l’occupazione e la formazione per chi è ancora nel mercato del lavoro; e, infine, la partecipazione attiva alla vita della comunità. La prima forma di investimento è nella salute e nel benessere degli over 60. Buone condizioni di salute e autonomia andranno difese con la prevenzione, stili di vita corretti e iniziative di educazione al mangiar sano, all’attività fisica, all’evitare fumo e alcol. Il piano contribuirà a sostenere programmi di prevenzione e di attività motoria, palestre della salute e forme innovative di coabitazione (dalla badante di condominio al portierato sociale) Il secondo ‘focus’ è dedicato al mercato del lavoro e ai lavoratori senior perché siano protagonisti del loro periodo di completamento dell’attività lavorativa attraverso percorsi di ricollocazione (per chi ha perso il lavoro) e di formazione, forme di interscambio generazionale, alternanza con impegni di cittadinanza attiva nel mondo del volontariato. La ‘leva’ finanziaria per questo tipo di progetti è stata individuata nel Fondo sociale europeo. Infine, la terza linea di intervento è all'insegna del ‘welfare generativo’,  cioè punta a valorizzare esperienze, conoscenze, disponibilità e tempo delle persone anziane a vantaggio sia dei protagonisti che della comunità. Potranno essere finanziate iniziative di sorveglianza di scuole e parchi, guide turistiche e culturali per esperienze di turismo sociale, trasporti solidali in funzione delle esigenze di persone non autosufficienti, interventi di salvaguardia ambientale, promozione di musei e biblioteche, esperienze di volontariato e di animazione culturale.

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