Test epidemiologici sulla popolazione, Monastier finisce in una rivista scientifica
I risultati dello screening promosso dal “Giovanni XXIII” con il Comune ha rivelato quanto il virus fosse circolato durante la primavera 2020
Lo scorso anno, in piena seconda ondata pandemica da Sars-Cov-2, una “joint” tra il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” ed il Comune di Monastier di Treviso, ha promosso uno screening epidemiologico per testare la diffusione di Sars-Cov-2 sulla popolazione del territorio comunale. E’ stato proposto un test gratuito per la ricerca di IgG/IgM qualitative (test allora disponibili) su di un componente per famiglia del Comune. L’adesione della popolazione è stata massiccia ed ha coinvolto circa 1750 famiglie con quasi 1000 cittadini che si sono presentati ad un appuntamento programmato presso gli Ambulatori dedicati del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier di Treviso.
I risultati di questo studio, vagliati dalla Comunità Scientifica Internazionale, sono stati pubblicati lo scorso primo dicembre sulla prestigiosa Rivista Scientific Reports (una delle Riviste afferenti all’autorevole The Nature). Lo studio è stato Coordinato e Pubblicato dal Dottor Marco Bassanello (Covid Manager e Direttore Sanitario Vicario del “Giovanni XXIII”) con la collaborazione di altri colleghi del Presidio Ospedaliero di Monastier: il dottor Maurizio D'Aquino, il dottor Luciano Pasini e il Direttore Sanitario, il dottor Ugo Coli. Tra gli altri autori il dottor Marco Senzolo dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, il Professore Andrea Gambaro e il dottor Marco Roman del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica (DAIS) dell'Università Ca' Foscari di Venezia. La collaborazione con l’Ateneo lagunare, visti gli importanti risultati, continuerà ora con un dottorato di ricerca presso il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII”. “La tardiva revisione della pubblicazione, dovuta all’impegno contro la Pandemia da Covid-19 dell’intera comunità scientifica internazionale, non ha intaccato il grande contributo scientifico che questo lavoro darà alla stessa, grazie ai risultati ottenuti” riferisce il Dottor Marco Bassanello.
La ricerca ha evidenziato come nelle aree rurali a bassa densità abitativa (come nel piccolo comune di Monastier), la circolazione del virus Sars-Cov-2 e la percentuale di contagi da esso indotta sia stata inferiore rispetto a quella avvenuta nelle aree a maggiore densità abitativa (cosiddetta distribuzione a macchia di leopardo). La distribuzione per età ha permesso di capire come la mezza età (dai 30 ai 69 anni) sia stata più colpita, data la maggiore frequenza di spostamenti dei soggetti, spesso per motivi di lavoro, rispetto ai soggetti anziani (over 70), che sono rimasti isolati dal resto della famiglia. Anche nei soggetti giovani (under 30) la circolazione del virus è stata bassa, probabilmente a causa di regole di lockdown ampiamente rispettate. Nei soggetti asintomatici (522 persone, pari al 57% circa della popolazione studiata e su cui è stata possibile una raccolta anamnestica), solo 3 sono risultati positivi. Ciò ha dimostrato che se il virus ha una bassa circolazione, i soggetti asintomatici sono meno pericolosi e il lockdown previene la diffusione del contagio. L’intera pubblicazione è del tutto gratuita ed accessibile sul sito www.nature.com/scientificreports e su PUBMED o cliccando direttamente sul link https://rdcu.be/cCo8O.
Questo il riassunto delle conclusioni della Pubblicazione su Scientific Reports
“SARS-CoV-2 ha causato una pandemia ed è associato a morbilità e mortalità significative. I test sierologici sembrano non essere affidabili durante il primo periodo infettivo, dove la diagnostica di elezione si avvale di Tampone naso-faringeo. Tuttavia, la presenza di anticorpi IgG all'interno di una popolazione è utile per capire quanto il virus sia circolato nelle settimane e nei mesi successivi all’ondata Pandemica. La distribuzione epidemiologica dell'infezione da Sars-Cov2 a "macchie di leopardo" in zone rurali e metropolitane è stata dimostrata da diversi studi. Tale andamento è stato evidenziato anche dalle analisi geospaziali condotte sui soggetti positivi del nostro studio. I soggetti che hanno vissuto molto vicino alle persone infette hanno riportato maggiori probabilità di contrarre il virus a prescindere dai contatti intenzionali/relazionali. Per chi ha vissuto lontano dai soggetti infetti, il contatto intenzionale è stato determinante per favorire la trasmissione del virus. Febbre, quarantena e isolamento dei soggetti infetti, sono risultati significativamente correlati alla positività delle IgG nella nostra popolazione. Dai dati il 2.1% della nostra popolazione è stata contagiata in quel periodo.”
La collaborazione con il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell'Università Cà Foscari di Venezia continuerà con un Dottorato di Ricerca che vedrà sempre coinvolto il Dr. Bassanello come co-tutor e supervisore del Progetto presso il Presidio Ospedaliero Giovanni XXIII di Monastier di Treviso. “Ringrazio i nostri medici ricercatori per il lavoro svolto. Siamo certi che questa collaborazione porterà ad altre importanti Pubblicazioni che contribuiranno a far entrare a pieno titolo nella Comunità Scientifica anche il “piccolo” Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier di Treviso che in questi anni ha dato modo di dimostrare quanto non siano importanti i grossi numeri ma la professionalità e competenza del personale e la qualità delle prestazioni erogate” ha ribadito Gabriele Geretto Amministratore Delegato del Presidio Ospedaliero di Monastier.
“Sono felice per questa grande notizia, i concittadini che rappresento potranno essere soddisfatti per aver contribuito, con la loro adesione allo studio epidemiologico con il test sierologico, che è risultato in una Pubblicazione Scientifica- Commenta il sindaco di Monastier Paola Moro-Certamente ringrazio per l’opportunità il Presidio Ospedaliero Giovanni XXIII con l’AD Gabriele Geretto ed il Dott. Marco Bassanello Covid Manager assieme a tutta l’equipe; in un periodo, maggio 2020, nel quale non si conoscevano bene i sintomi e le modalità di contagio di questo pericoloso virus e le vittime erano centinaia al giorno. Colgo l’occasione per ringraziare ancora i monastieresi che hanno aderito; l’hanno fatto per sapere se erano venuti in contatto con Sars-Cov-2, e così com’è ora per il vaccino, succede che facendolo per la propria sicurezza, si contribuisce alla sicurezza dell’intera comunità”.