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Traffico illecito di rifiuti, Treviso al primo posto in Veneto

Si è concluso venerdì 6 dicembre l'Ecoforum Veneto di Legambiente con un focus speciale sugli eco-reati. Sono 240 le infrazioni accertate, 273 le denunce, 2 gli arresti 90 i sequestri

Si è conclusa venerdì 6 dicembre la quarta edizione dell'EcoForum Veneto di Legambiente che si è spostata tra i vari capoluoghi veneti per raccontare l'economia circolare nella nostra regione e lo sviluppo di dialogo per una corretta gestione dei rifiuti e di lotta alle ecomafie.

Venerdì mattina l'evento ha fatto la tappa conclusiva a Treviso presso il Dipartimento provinciale dell'Arpav per un'iniziativa di formazione e confronto sul tema della legalità e del contrasto degli illeciti ambientali. Secondo i dati riportati del dossier Ecomafia 2019 di Legambiente solo nella nostra regione sono 240 le infrazioni accertate per traffico illecito di rifiuti, 273 le denunce, 2 gli arresti e 90 i sequestri nel 2018: il primo posto va alla città di Treviso con oltre un quarto delle infrazioni accertate. Si tratta di un fenomeno, quello del ciclo illegale di rifiuti, che seppur in leggero calo in Veneto, non accenna a diminuire su tutto il territorio nazionale: dal 2002 ad oggi sono 54 i milioni di tonnellate di rifiuti, in particolare fanghi industriali e rifiuti speciali contenenti materiali metallici; solo nell'ultimo anno e mezzo le inchieste concluse sono state 47, con 310 denunce e 155 arresti, coinvolgendo 66 aziende. Considerando le 31 inchieste dove è disponibile il dato sui quantitativi sequestrati, le forze dell'ordine hanno fermato 1,2 milioni di tonnellate di rifiuti incanalati nei circuiti illegali. Se volessimo dare un'immagine del numero di TIR ipoteticamente necessari per movimentare le decine di tonnellate di rifiuti sequestrate, ne servirebbero 48513: una colonna lunga 660 km, la  distanza tra Venezia e Napoli. «Concludiamo questa edizione dell'EcoForum di Legambiente parlando di eco-reati, perché  questo argomento deve interessare anche gli amministratori - dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – dato che l'illegalità si manifesta prevalentemente nelle filiere del riciclo; nel mirino dei trafficanti finisce quindi l'economia circolare, attraverso il loro tentativo di accaparrarsi le frazioni con più alto valore mercato (metalli, plastiche nobili) per immetterle nei flussi illegali, esasperando così le logiche di mercato».

Con l'obiettivo di formare e sensibilizzare sul tema degli eco-reati si è svolto aTreviso l'incontro: "Conoscenze e competenze per contrastare e prevenire gli illeciti ambientali" diviso in due sessioni e rivolto a amministratori, imprese e cittadini con interventi di Gianni Belloni (giornalista), Alberto Pierobon (Assessore ai rifiuti ed energia della Regione Sicilia), Luca Marchesi (Direttore Generale Arpa Veneto), Marco Casadei (Albo Gestori Ambientali) e Giuliasofia Aldegheri (Avvocato Centro di Azione Giuridica Legambiente). L’intervento del giornalista Gianni Belloni ha offerto uno spaccato degli illeciti negli ultimi anni in Veneto, dagli incendi di capannoni abbandonati e riempiti di rifiuti all'utilizzo di rifiuti non a norma per la costruzione dei sottofondi stradali, fino allo spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura come forma di smaltimento illecito dei rifiuti: di fronte alla difficoltà di prevenzione degli Enti pubblici, è fondamentale secondo il giornalista è il ruolo giocato da comitati e singoli cittadini come sentinelle del territorio. Luca Marchesi ha sottolineato che l'Arpav sia elemento fondamentale di controllo del territorio, ponendosi come sistema di garanzia del sistema produttivo e producendo documenti per politica  come ente terzo e professionale. Nel 2018 l'Arpav ha effettuato 35mila controlli, 15mila sopralluoghi e 19mila verifiche impiantistiche che hanno portato all'accertamento di 148 su 343 illeciti della legge 68/2015 sugli eco-reati, con l'asseverazione di 56 fattispecie di reato. Marco Casadei invece ha spiegato come l'albo Gestori Ambientali abbia attivato sistemi di controllo per sapere in tempo reale se i trasporti sono a norma di legge, rendendo più efficienti i controlli e dunque il contrasto agli illeciti. Giuliasofia Aldegheri, la coordinatrice del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Veneto è intervenuta a portare il punto di vista dell'azione giuridica dell'associazione ambientalista: «Per contrastare efficacemente gli eco-reati è fondamentale tenere alta l'attenzione sul ciclo illegale di rifiuti e informare i cittadini, rendendoli parte attiva di questo processo - è il commento di, coordinatrice – per questo insieme agli altri enti Legambiente prosegue con decisione l'azione di denuncia e prevenzione che ha già portato ai primi risultati, come mostra la diminuzione degli eco-reati in Veneto nell'ultimo anno». La giornata si è conclusa con l'Assessore regionale all'Ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin che ha sottolineato l'impegno della Regione a portare avanti il tavolo tecnico costituito da forze dell'ordine e istituzioni con lo scopo di prevenire il traffico illecito di rifiuti.

L'intervento dell'assessore Bottacin

«In Veneto esiste un sistema di controlli garantito da Arpav che non ha eguali in Italia. Ma non ci bastava solo questo e così abbiamo attivato convenzioni con i Carabinieri Forestali e con i Carabinieri dei Noe. E la Regione ha sempre garantito la massima collaborazione anche alle procure della repubblica su questo fronte».

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Questo ha dichiarato l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin venerdì mattina a Treviso, intervenendo alla giornata conclusiva dell’Ecoforum di Lega Ambiente, tenutosi nella sala convegni della sede di Arpav. «Ma ancora non ci bastava – ha proseguito - da due anni così ho attivato un tavolo tecnico per contrastare i roghi dei rifiuti e gli illeciti ambientali che comprende, oltre alla Regione, anche Arpav, Carabinieri dei Noe, vigili del fuoco, Università di Padova, Anci e Prefetture. Un tavolo che è stato citato come esempio virtuoso da esportare in Italia dal Comandante del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in Commissione Bicamerale Ecoreati. Se in Veneto abbiamo un terzo degli incendi rispetto all'Emilia Romagna o meno della metà rispetto al Piemonte – ha precisato ancora Bottacin - è grazie a queste iniziative oltre che a molte altre messe in campo. In Veneto ci sono metà degli incendi rispetto alla sola Provincia di Torino e un quinto rispetto alla provincia di Napoli. Ma, evidentemente, queste iniziative non hanno fatto piacere a qualcuno viste le minacce di morte che ho ricevuto. Significa che siamo sulla buona strada e quindi avanti tutta. Al Governo – ha concluso l’assessore - chiedo di limitare il traffico di rifiuti speciali. Meno camion arrivano da fuori regione e più facile è contrastare eventuali illeciti. Inoltre, è più facile programmare lo smaltimento dei rifiuti e si abbassa la tariffa per i cittadini. E questo imporrebbe responsabilità alle Regioni che oggi non sono dotate di impianti e portano i loro rifiuti a smaltire in Veneto, saturando i nostri impianti».

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