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Porte aperte agli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona per l’iniziativa “Open Factory”

Con circa 100 partecipanti, le visite al Polo Aeroportuale del Nord Est hanno registrato in un attimo il tutto esaurito

Tutto esaurito per le visite guidate agli aeroporti di Venezia, Treviso e Verona, che anche quest’anno hanno aderito a “Open Factory”, l’iniziativa organizzata da Italy Post insieme a Touring Club Italiano con l’obiettivo di diffondere la cultura industriale e manifatturiera del nostro Paese. Il management dei tre scali del Polo Aeroportuale del Nord Est ha guidato un centinaio di  partecipanti in percorsi dedicati, permettendo loro di conoscere il “dietro le quinte” della complessa macchina organizzativa di un Sistema che da gennaio ad ottobre ha registrato complessivamente 12,6 milioni di passeggeri, che corrispondono all’80% dei volumi di traffico realizzati nello stesso periodo del 2019.

A Venezia, i visitatori dell’aeroporto Marco Polo hanno assistito da una posizione privilegiata alle fasi di atterraggio e decollo degli aeromobili e hanno visitato alcune delle principali strutture operative, determinanti per l’attività di un aeroporto, tra cui il presidio dei Vigili del Fuoco e il BHS (Baggage handling system), il moderno e tecnologico sistema di smistamento bagagli del terzo scalo intercontinentale nazionale. L’incontro con il falconiere ha avvicinato gli ospiti ad una tecnica dal fascino antico, che contribuisce con efficacia alla sicurezza dei voli.

Secondo le ultime previsioni, lo scalo chiuderà l’anno con 9,2 milioni di passeggeri. All’aeroporto Antonio Canova di Treviso, la visita si è snodata lungo il terminal passeggeri, il piazzale aeromobili e la perimetrale della pista di volo. I Vigili del Fuoco hanno illustrato le loro attività e modalità di intervento in caso di situazioni di pericolo. Nei primi dieci mesi dell’anno, lo scalo ha raggiunto 2,2 milioni di passeggeri, con una previsione di chiudere il 2022 con 2,8 milioni. L’aeroporto Valerio Catullo di Verona, oltre ai visitatori iscritti, ha ospitato studenti e ricercatori del progetto Academy, programma intensivo di formazione sui temi della cultura industriale e manifatturiera curato da Goodnet Territori in Rete.

La visita, molto articolata, ha riguardato le diverse aree e attività dello scalo, dal terminal passeggeri, al piazzale aeromobili, all’hangar. Fondamentale anche in questo caso la disponibilità degli Enti di Stato, con il coinvolgimento dei Vigili del Fuoco, che hanno simulato un loro intervento, e della Guardia di Finanza con una dimostrazione da parte dell’unità cinofila. La Polizia di Frontiera e l’Agenza delle Dogane hanno illustrato le rispettive procedure di controllo in ambito aeroportuale.

«L’Open Factory è una manifestazione virtuosa per gli obiettivi che si propone e per il coinvolgimento in rete delle aziende del territorio. Per i nostri aeroporti, costituisce una rinnovata conferma dell’interesse verso un’attività che racchiude il fascino per il volo aereo, i viaggi, la tecnologica più avanzata – dichiara Enrico Marchi, Presidente del Gruppo SAVE – Gli incontri di oggi permettono di far conoscere da vicino la complessità di una gestione corale, fatta di scambi e confronti continui con enti e operatori e di attività pianificate nel minimo dettaglio, che devono contemplare la prontezza di aggiustamenti e correzioni determinati dall’evoluzione talvolta imprevedibile del contesto, come ci hanno insegnato questi ultimi anni. Una collaborazione che si esprime anche nel progressivo recupero dei volumi di traffico e con la previsione di chiudere il 2022 con circa 15 milioni di passeggeri complessivi dei tre aeroporti di Venezia, Verona e Treviso».

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