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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Firmata la convenzione tra Comune di Treviso e istituto centrale del restauro

Il documento recepisce l’impegno dello Stato sulla città di Treviso per la realizzazione di nuove progettualità, collaborazioni e laboratori didattici

È stata firmata la convenzione fra il Comune di Treviso e MIBACT – Istituto Centrale per il Restauro che recepisce l’impegno dello Stato per la realizzazione di nuove progettualità, collaborazioni e laboratori didattici nel capoluogo della Marca. La convenzione fra l’ICR e il Comune di Treviso regola formalmente la stretta collaborazione già promossa fra le due realtà pubbliche insieme alla competente Soprintendenza (SABAP) per Venezia metropolitana e le provincie di Belluno, Padova e Treviso, per realizzare a Treviso vari interventi di restauro su affreschi staccati di pertinenza dei Musei civici e su affreschi ancora in posto su edifici di proprietà comunale. L’ICR sta infatti già intervenendo da circa un anno, presso i suoi laboratori a Roma, su alcuni affreschi staccati di proprietà del Museo Civico Luigi Bailo, in particolare alcuni frammenti di opere di Tomaso da Modena, allo scopo di definire il metodo più avanzato, dal punto di vista sia scientifico che tecnico, per tutelare le decorazioni pittoriche esterne degli edifici rinascimentali della Città e si prevede, in prospettiva, di affrontare a breve un intervento sulla facciata di Casa Robegan, sede di una delle sezioni museali, in modo da avviare un progetto di valorizzazione di Treviso Urbs Picta.

«Siamo felici di questo accordo con il prestigioso Istituto Centrale per il Restauro che vuole rappresentare una nuova opportunità per valorizzare il patrimonio artistico -afferma l’assessore ai Beni Culturali e Turismo del Comune di Treviso, Lavinia Colonna Preti- Insieme stiamo progettando di organizzare corsi di formazione e aggiornamento per restauratori e operatori dell’edilizia applicati alle tipologie degli intonaci antichi, fino a quelli decorati. Come, infatti, sottolineato dall’Istituto, Treviso si può considerare la capitale dello “stacco”, un’antica tecnica di rimozione degli affreschi dalla parete originaria a un’altra collocazione più adatta alla conservazione delle opere di arte muraria, che ha permesso a molti capolavori di arrivare ai giorni nostri, in primis quelli di Tomaso da Modena. Questa tradizione ha infatti permesso che nella nostra città si formasse una scuola di restauratori tra le migliori al mondo, primato assoluto per Treviso»

«La Convenzione consentirà di valorizzare e concretizzare il contributo delle competenze del Comune di Treviso, soprattutto per la consulenza epigrafica del ciclo di Tomaso da Modena, al fine della conclusione delle operazioni di integrazione del testo pittorico -afferma Luigi Ficacci, direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro- Si tratta di un intervento particolarmente importante a causa della rilevanza storica della sua esecuzione e dell’eccezionale perizia di miniatore di Tomaso da Modena tale da rendere particolarmente elaborato e significativo il prolifico apparato di iscrizioni presenti sugli affreschi».

L’Istituto Centrale per il Restauro sta inoltre ultimando il restauro del ciclo di Tomaso da Modena nella Sala del Capitolo del Convento di San Nicolò. L’impresa ha costituito un cantiere scuola per il primo lotto 2018-19, consistente nella definizione del progetto di restauro e nel suo avvio per una estensione di un terzo, coinvolgendo gli allievi delle due Scuole di Alta Formazione dell’ICR con sede a Roma e a Matera. Il secondo lotto 2019 – 2020, conclusivo, è attualmente in corso, affidato alla ditta Faleschini - Piovan, con la stretta collaborazione operativa dell’ICR. Questo restauro, per l’eccezionale rilievo urbano e civico del monumento, è stato l’occasione di una proficua collaborazione da parte di Amministrazione Comunale di Treviso, Diocesi e Seminario producendo l’opportunità di consolidare tramite la Convenzione tra Comune di Treviso e ICR l’impegno delle istituzioni tecnico-scientifiche dello Stato in favore di una migliore conservazione del patrimonio culturale della Città.

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