Le serate trevigiane con le auto parcheggiate ovunque in centro storico
La lettera aperta di Gigi Calesso, Coalizione Civica per Treviso
Lo spettacolo, almeno in questa stagione, praticamente tutti i giorni, non è necessario attendere le serate del fine settimana per notare che in centro le auto sono parcheggiate ovunque, letteralmente accatastate lungo le vie, sulle piste ciclabili, ad occupare i passaggi pedonali, a intasare le piazzette. E’ sufficiente uscire dopo le 21.0 di un giorno qualsiasi della settimana e si notano moltissime ragazze e ragazzi che arrivano in centro storico a piedi dopo aver lasciato l’auto nei parcheggi scambiatori e la passeggiata non sembra aver minimamente compromesso la vitalità con cui si preparano alla serata.
Allo stesso tempo, però, non mancano coloro che devono a tutti i costi parcheggiare non solo dentro le mura ma nel giro di 100 metri da piazza dei Signori! Così le auto si accumulano, quasi accatastano in corso del Popolo, in piazza Pola, in piazzetta Dolfin, in via Canova (qui, ovviamente, sulla pista ciclabile) occupando anche parte degli attraversamenti pedonali, infilandosi nei posti auto in tutte le direzioni, anche perpendicolarmente a quella prevista dalla segnaletica orizzontale.
Non si tratta certo di un fenomeno nuovo (in piazza Pola, in particolare, è stato ripetutamente segnalato) ma mi sembra che in questo periodo assuma dimensioni ancora più consistenti a causa, in primo luogo, del mancato rispetto delle regole da parte degli automobilisti. Inutile insistere sulla necessità di maggiori controlli e sanzioni perché sappiamo bene che nelle ore notturne la disponibilità di agenti della polizia locale è limitata e che prevalgono altre priorità. Due o tre questioni, però, penso che possano “tirare in ballo” l’amministrazione.
In primo luogo, è evidente, che la possibilità di raggiungere alcuni luoghi della città e di la (pur remota) eventualità di trovare uno stallo libero inducono gli automobilisti a raggiungere quei luoghi e, magari, trovando i pochi parcheggi occupati a lasciare l’auto fuori dagli spazi previsti. Penso, in particolare, a piazzetta Dolfin dove l’attuale amministrazione ha individuato alcuni posti auto e che è raggiungibile da tutti proprio perché questa giunta ha riaperto al traffico automobilistico il pinte di San Francesco.
Se la ZTL fosse riportata fino a ponte San Francesco difficilmente si assisterebbe allo spettacolo di auto parcheggiate praticamente ovunque nella piazzetta. La seconda è la questione della “protezione” delle piste ciclabili che, come accade in via Canova, finché sono solo “segnate” sulla pavimentazione stradale rappresentano dei comodi “parcheggi aggiuntivi”. Il problema non è nuovo ma l’amministrazione che almeno una volta all’anno annuncia la “svolta” della “ciclopolitana” potrebbe farsi carico anche della messa in sicurezza delle piste ciclabili esistenti, per evitare che vengano facilmente invase dagli autoveicoli per essere utilizzate come posteggi.
La terza questione è legata all’attrattività turistica della città, rovello e diuturno impegno del Sindaco. Immaginiamo un turista che dalla stazione dei treni debba raggiungere il centro città durante una di queste serate e si trovi di fronte allo scorrazzare delle auto fino alla soglia di piazza dei Signori e agli autoveicoli parcheggiati in ogni dove: che cosa penserà della qualità del vivere, della pulizia dell’aria, della sicurezza per i pedoni? Perché l’attrattività turistica si costruisce sulla qualità della vita, sulle questioni concrete che riguardano tutti: le “promozioni”, gli influencer, le campagne pubblicitarie possono servire ma in un’epoca di interconnessione globale le immagini di una città deturpata dalle auto “abbandonate” ovunque possono fare il giro del mondo in poche ore, con buona pace delle idilliache “cartoline” di propaganda.
Gigi Calesso - Coalizione Civica per Treviso