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Disagi e ritardi negli aeroporti, l'appello di Save: «Viaggiate con bagagli a mano»

Sempre più difficile trovare addetti per lo scarico bagagli. A causa del Covid le società di handler a Venezia si trovano con 20-25 lavoratori in meno, situazione resa più critica dal fatto che le assenze di questo tipo durano 10-12 giorni. Insomma, per le vacanze 2022 i viaggiatori dovranno armarsi di pazienza

All'aeroporto di Venezia, nel periodo dal 1° maggio al 4 luglio, sono stati cancellati 315 voli, circa il 2% del totale. Di quelli partiti il 58% è arrivato in orario, il 29% con un ritardo sotto i 60 minuti, l'11% con più di un'ora di ritardo. Altrove va peggio: dal 1° aprile al 29 giugno Amsterdam ha soppresso 14mila voli, Francoforte 8mila, Monaco 6mila, Oslo e Parigi 4mila. A riportare i dati è Save, la società che gestisce lo scalo di Tessera, secondo la quale le grosse difficoltà di queste settimane - voli cancellati, ritardi, disservizi vari - derivano soprattutto dalla carenza di personale. Mancano in particolare addetti alla gestione dei bagagli, ma anche dipendenti del reparto sicurezza.

Disagi in tutto il mondo

È un problema che non riguarda solo Venezia, ma tutto il mondo: la maggior parte delle inefficienze avviene altrove ma si ripercuote anche da noi, in un settore che risente della forte interconnessione tra gli scali. In Italia la situazione è leggermente migliore rispetto ad altri paesi, perché l'impiego di ammortizzatori sociali ha limitato gli atti di licenziamento. In Germania, ad esempio, sono stati chiamati lavoratori dalla Turchia; in Irlanda è stato fatto intervenire l'esercito. A generare la maggior parte dei disservizi sono proprio i grandi hub europei.

Scali in crisi senza personale

Secondo Save, la difficoltà a reperire addetti ha varie cause: «Stiamo vedendo gli effetti della pandemia e l'uscita volontaria di molte persone dal mercato del lavoro - spiega il presidente Enrico Marchi - Ci sono molti pre-pensionamenti e il blocco dell'immigrazione, che rende difficile trovare nuovi addetti. Sono cambiati gli stili di vita, registriamo un aumento del tasso di turnover e l'allontanamento dei lavoratori stagionali, che durante la pandemia si sono ricollocati in altri settori». Infine, «i giovani hanno una scarsa propensione a svolgere lavori manuali, a lavorare nei fine settimana o nei turni notturni». E poi le assenze per malattia a causa del Covid: ci sono giornate in cui una delle due società di handler si trova con 20-25 lavoratori in meno, situazione resa più critica dal fatto che le assenze di questo tipo durano 10-12 giorni. Insomma, per le vacanze 2022 i viaggiatori dovranno armarsi di pazienza. Il presidente Marchi lancia un appello: «Come consigliato dal ministero delle Infrastrutture, in questo periodo, dove possibile, viaggiate con bagagli a mano. E mettetevi di buon animo a sopportare qualche ritardo».

I numeri del traffico aereo

Nel primo trimestre dell'anno il traffico aereo si è mantenuto su livelli piuttosto bassi, ma a partire da aprile il panorama è cambiato completamente: «A Venezia - spiega Marchi - per la prima volta dopo due anni e mezzo abbiamo superato 1 milione di passeggeri in un mese. Prevediamo di rimanere sopra 1 milione al mese anche a luglio e agosto, chiudendo il 2022 con un totale di 9 milioni di passeggeri». Circa il 20% rispetto al 2019, anno record in cui al Marco Polo transitarono 11 milioni di passeggeri. In Europa a luglio ci sono 720mila voli programmati, ovvero il 10% in meno del 2019, il 35% in più dell'anno scorso. In questo contesto, sempre secondo i dati forniti da Save, Lufthansa per luglio e agosto ha in programma di cancellare 3.100 voli, mentre British Airways ne eliminerà 10.300 dal 1° agosto al 31 ottobre.

Il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon, interviene sui problemi che stanno interessando gli aeroporti in tutta la regione: «siamo molto preoccupati perché quello che sta accadendo perché incide anche sull’attività delle strutture alberghiere sia in termini di gestione degli arrivi e delle partenze che nella programmazione più in generale. Le criticità sottolineano ancora una volta come il turismo sia un’attività trasversale e di sistema che coinvolge una molteplicità di attori e come la rete infrastrutturale di un territorio sia di fondamentale importanza». «Comprendiamo le difficoltà che stanno vivendo i principali scali della nostra regione perché sono problemi, in particolare quello della carenza del personale, che attanaglia anche il nostro settore. La nostra preoccupazione muove dal fatto che sulla valutazione complessiva di una vacanza pesa in modo importante anche il tempo speso per raggiungere le destinazioni». «I disagi di questi giorni rimettono al centro, poi, una priorità per il Veneto ovvero la necessità di investire e potenziare la rete infrastrutturale in modo da riuscire così a superare delle fasi complicate e complesse come questa. E questo non rappresenta un costo, ma un investimento per il futuro non solo per gli alberghi, ma per tutto il sistema economico della regione. Si tratta di un elemento che sarà centrale, inoltre, per la buona riuscita delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026».

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