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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Bar e mensa della Provincia: tornano al lavoro tutte le dipendenti

Lunedì 10 maggio le sei lavoratrici del Sant'Artemio sono potute tornare in servizio grazie alla trattativa condotta dalla Fisascat Cisl di Treviso con la Gemeaz Elior Spa

Bar e mensa della Provincia di Treviso: tutte al lavoro le dipendenti che erano state escluse dalla riassunzione dopo il cambio di appalto per il servizio di ristorazione all’interno della sede del Sant’Artemio.

Dopo la protesta della scorsa settimana davanti ai cancelli di via Cal di Breda, lunedì 10 maggio le sei lavoratrici sono tornate al lavoro. L’incontro risolutorio fra Fisascat Cisl, dipendenti e azienda è avvenuto giovedì scorso. A far convocare le parti, su sollecitazione del sindacato, il presidente della Provincia Stefano Marcon, che ha voluto fin da subito manifestare assieme alle Rsu della Provincia la sua solidarietà alle lavoratrici. «È stato concesso tutto ciò che il sindacato aveva chiesto - spiega Patrizia Manca, segretaria generale della Fisascat Cisl Belluno Treviso - ossia il diritto delle lavoratrici dell’appalto uscente ad essere assunte alle stesse condizioni contrattuali vigenti al momento dell’assegnazione del servizio, come previsto dal contratto nazionale dei pubblici esercizi e stabilito dalla clausola sociale volta a garantire la stabilità occupazionale dei lavoratori nei cambi di appalto, come in questo caso». Il precedente appalto infatti era scaduto a fine aprile e la Provincia aveva provveduto a garantire il servizio mensa e bar con un affidamento diretto a tempo determinato. Da qui il problema: l’azienda sosteneva che, trattandosi di affidamento diretto, non era obbligata ad assumere le lavoratrici. «Un'interpretazione errata delle normative - sottolinea Manca, che conclude - l'affidamento diretto non è un motivo per non assumere il personale che garantisce il servizio appaltato; le regole in materia di cambio d’appalto ci sono e vanno rispettate». Ora la Gemeaz Elior Spa è tornata sui suoi passi e le dipendenti sono rientrate regolarmente al lavoro. «Sono felice che la vicenda si sia potuta risolvere bene nel minor tempo possibile. La Provincia, nel momento in cui ha dovuto ricorrere all’affidamento diretto dopo la gara andata a vuoto, ha inserito comunque la “clausola sociale” per fare in modo che nessuno dei lavoratori e delle lavoratrici rimanesse senza impiego - conclude Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso - Dopo una fase iniziale di incomprensione tra azienda e parti sindacali, abbiamo cercato una mediazione che ha portato alla tutela massima delle maestranze. Ringrazio dunque le parti in causa per aver accolto e trovato l’accordo».

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