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Lunedì, 11 Dicembre 2023
Attualità Santa Bona / Via Santa Bona Nuova

Iniziati i lavori di ristrutturazione del carcere minorile di Santa Bona

La struttura trevigiana tornerà ad essere utilizzata dopo le devastazioni dello scorso aprile ma protestano i sindacati della polizia penitenziaria. Il Sappe denuncia: «Lavori non strutturali e limitati»

Sono iniziati, nell?Istituto penale per minorenni di Treviso, i lavori di ristrutturazione a seguito delle devastazioni compiute da alcuni detenuti il 12 e 13 aprile 2022, ma protesta la Polizia Penitenziaria che li ritiene limitati, approssimativi e non strutturali. Spiega Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: «Sono iniziati i lavori di ristrutturazione del carcere minorile dopo le violenze dello scorso aprile, ma pare di capire che i lavori di ?ripristino? sono limitati ad una riparazione approssimativa dei gravi danni che ha subito la struttura. In particolare, venne gravemente danneggiato l?impianto antincendio, impianto che risulterebbe obsoleto e ormai fuori norma, ma l?unica cosa fatta sembra esser stata la sola sostituzione di alcuni sensori. Non solo: la sera del 12 aprile 2022, per evacuare il reparto devastato dalle fiamme, è stato necessario che i vigili del fuoco tagliassero tutte le sbarre inferiori del cancello d?ingresso. La scelta per il ripristino pare sia quella di una saldatura nella ?speranza? che questa regga a eventuali ipotetici traumi futuri».

«Parliamo» prosegue «di un cancello (di soli 90 centimetri) che è l?unico sbarramento tra il reparto detentivo e varie aree sensibili quali l?infermeria, l?ufficio del comandante nonché le porte d?uscita dell?istituto, non cancelli o blindi ma semplici porte in vetro e alluminio. Ed anche l?idea di applicare delle mattonelle in ceramica nei bagni delle celle comprometterebbe la sicurezza del personale di Polizia Penitenziaria e degli stessi detenuti nel caso in cui qualcuna di esse dovesse staccarsi e frantumarsi o dovesse essere volontariamente, come più volte successo in altri istituti, essere staccata dai detenuti stessi». 

Per il Sappe del Triveneto, alle cui proteste si è associata anche una Sigla confederale che ha sottoscritto una nota unitaria, ?questi lavori di ?ripristino? comporteranno una certa compromissione della sicurezza dei ristretti e soprattutto di chi opera all'interno della struttura. L?istituto minorile di Treviso risulta avere già di per sé notevoli carenze strutturali ben note e ammesse dallo stesso Dipartimento per giustizia minorile e di Comunità, data la volontà di quest?ultimo di trasferire lo stesso presso una struttura più idonea individuata nell'ex casa circondariale di via verdi a Rovigo dove tra le altre cose pare che siano iniziati i lavori di ristrutturazione per poter al più presto sopperire le gravi difficoltà dell?istituto minorile trevigiano?.

Sostegno alle polemiche sindacali arriva anche da Donato Capece, segretario generale del Sappe: «La priorità del Sappe è quello di assicurare che venga garantita salubrità e la sicurezza della struttura e dei posti di servizio del personale di Polizia Penitenziaria. Mi sembra che le censure espresse sui lavori in corso dimostrino che vi è da correggere, quanto prima, l?ordine dei lavori. Chiederemo dunque che i vertici nazionali e regionali del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità verifichino e, se è il caso, ascoltino attentamente i Sindacati dei poliziotti affinché si possa tempestivamente intervenire, e per questo fin da ora il Sappe chiede urgenti ed adeguati interventi».

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