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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Treviso celebra il 4 Novembre: «Sicurezza e giustizia per le forze armate»

Appello del sindaco Mario Conte al ministro Nordio: «Serve un nuovo modello di Giustizia per rendere il Paese più equo, libero e sicuro». Lettera alle scuole dall'assessore Donazzan, le parole di Zaia

Si sono svolte venerdì mattina, a Treviso, le celebrazioni per la Festa dell’Unità nazionale e delle forze armate. La mattinata ha visto la partecipazione di numerosi cittadini e scolaresche insieme ad autorità locali, civili, militari, alcuni parlamentari e consiglieri regionali eletti in provincia, nonché rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma.

La manifestazione, organizzata dalla Sezione rifornimenti e mantenimento di Treviso (Serimant) e dal Comune con il coordinamento della Prefettura, si è articolata in due diversi momenti e luoghi del centro. Alle 10, in Piazza della Vittoria, ha avuto inizio la prima parte delle celebrazioni, che si è svolta con l’Onore ai Caduti e la deposizione delle Corone d’Alloro al Monumento ai Caduti. Alle ore 10.30 in Piazza dei Signori, si è poi tenuto il secondo momento celebrativo, iniziato con l’alzabandiera eseguito dai rappresentanti della Consulta provinciale degli studenti e proseguito con la lettura del messaggio del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Significativi gli interventi di prefetto, sindaco di Treviso e del Colonnello Marco Fiore, direttore della Sezione rifornimenti e mantenimento di Treviso, nelle vesti di massima autorità militare. La cerimonia è stata anche l’occasione per conferire un attestato di benemerenza al merito civile per la signora Elisabetta Piazza, intervenuta ad assistere una persona in procinto di suicidarsi, salvandogli la vita.

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Gli interventi

Il sindaco Mario Conte ha detto: «Un anno fa ci radunavamo in Piazza Vittoria dopo due anni di limitazioni. In quell'occasione ricordavamo l'importanza di tornare a vivere insieme momenti di comunità. All'inizio del 2022 il nostro continente è stato sconvolto dal conflitto in Ucraina: le immagini, le tragedie umane e la sofferenza hanno ricordato a tutti noi come la guerra sia ancora una malattia dell'umanità. Il nostro territorio e la nostra città hanno pagato con la morte e la distruzione gli eventi bellici della prima e della seconda Guerra mondiale: è nostro dovere, anche oggi, ricordare tutti gli uomini e le donne che hanno lottato per quei valori che ancora oggi costituiscono le colonne portanti della nostra democrazia: la libertà, l'uguaglianza, solidarietà e giustizia. Il ricordo di chi è caduto per la Patria, tuttavia, non può limitarsi ad una pur importante commemorazione di piazza. La Memoria deve vivere attraverso i cittadini e le istituzioni: dall'agenda di Governo all'impegno della comunità, dalle leggi emanate dal Parlamento all'organizzazione del tessuto economico e sociale, è necessario un unico progetto virtuoso, in grado di rispettare caratteristiche, punti di forza, minoranze e bisogni. Ma soprattutto, e qui desidero rivolgere un appello all'onorevole Ministro Carlo Nordio che conosciamo anche per la il suo legame con la nostra città, affinché l'Italia conosca finalmente un modello di Giustizia che renda il nostro Paese più equo, libero e sicuro. Sicurezza e giustizia significano permettere alle forze dell'ordine di assicurare alla giustizia i delinquenti, senza ritrovarli sulle strade il giorno successivo all'arresto. Significano anche garantire l'applicazione di una pena certa e rigorosa che faccia comprendere realmente al reo il disvalore sociale delle proprie azioni. Ma sicurezza e giustizia significano garantire a chi svolge un incarico pubblico la possiblità di persequire il bene comune senza i timore di un avviso di garanzia. Per questo, con un sentimento di grande speranza e con la consapevolezza che questa giornata contribuirà a rafforzare l'unità e l'impegno per il bene comune, colgo l'occasione per ringraziare tutti gli uomini e le donne che, ogni giorno, lavorano per la riaffermazione dei principi garantiti dalla nostra Costituzione. Viva Treviso, viva il Veneto, viva l'Italia, viva le forze armate».

Nel suo intervento il Prefetto Angelo Sidoti, ha onorato la memoria dei caduti civili e militari di tutte le guerre, evidenziando come «sia giusto ricordare il passato per liberarci da ogni tossina di odio e di paura: ricordare e rielaborare, maturare nella nostra coscienza quanto avvenuto per costruire consapevolmente un futuro illuminato dai principi per cui tanti si batterono e caddero: unità, libertà, democrazia, uguaglianza e solidarietà».

Il messaggio di Zaia

«La data odierna è quella che per i nostri nonni riportava alla memoria le sofferenze e le fatiche di una guerra lontana che ha toccato da vicino la nostra regione - aggiunge il Governatore Zaia -. Oggi è l’occasione per dimostrare apprezzamento verso il ruolo svolto dalle forze armate, protagoniste delle principali missioni di pace in tutto il mondo, di importanti interventi a tutela e difesa dei cittadini, di una presenza costante in moltissimi ambiti dalla Protezione civile al Soccorso. Caratteristiche che ne fanno una garanzia per il paese e le sue istituzioni».

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Lettera alle scuole

L'assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, ha invece inviato una lettera aperta a tutte le scuole del Veneto, invitando insegnanti e studenti a riflettere sull’importanza civica della giornata del 4 novembre.
«Questa giornata ci restituisce al dovere morale di ricordare la nostra storia - scrive l'assessore -, ci richiama alla coscienza, in seno al luogo della formazione dei cittadini, qual è la scuola, all’impregno della conoscenza, del rispetto dei simboli della nostra nazione, al doveroso omaggio a chi seppe onorare il dovere e l’impegno in armi, ieri come oggi. Nessun popolo può guardare serenamente al futuro se non conosce il proprio passato, se non si riconosce in un comune destino, se non ama e difende la propria appartenenza e i simboli che la rappresentano».

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