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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Centro / Piazza dei Signori

Flashmob dei commercianti, in piazza dei Signori risuona il silenzio

Una degli organizzatori, Michela Sostero: «Non vogliano forzare le riaperture però abbiano bisogno di sostegno». In piazza presente anche il sindaco, Mario Conte: «Dobbiamo ripartire, lo vogliamo fare e ci batteremo su tutti i tavoli»

C'erano decine di commercianti, rappresentati di estetiste, parrucchiere e i locali come le discoteche alla manifestazione di protesta organizzata nel giorno in cui il lockdown per la fase-2 dell'emergenza Coronavirus viene meno per oltre un'azienda ogni tre. Per molti ma non per  loro, costretti a vivere ancora settimane di preoccupazione, tra aiuti di Statoo che non arrivano e costi a cui far fronte con i fatturati a zero. La protesta, che è stata organizzata a livello nazionale, è andata in scena a Treviso in Piazza dei Signori ed è stata oraganizzata da Michela Sostero, Francesco Livolsi, Nicolò De Polo e Walter Vesco, volti noti del commercio cittadino ed ha avuto la benedizione del sindaco Mario Conte, ospite a sorpresa della manifestazione.

«Ovviamente la protesta -spiega Michela Sostero- vuole stimolare il dialogo  diretto con il governo. La loro task force non è composta da parrucchiere, estetiste, commercianti al dettagli ma solo parlando con i diretti interessati si sarebbe potuto studiare un protocollo per la ripresa. Non vogliano forzare le riaperture però abbiano bisogno di sostegno. La potenza di fuoco del bazooka del governo si sta dimostrando un fiammifero». «Se ci venissero incontro con misure concrete ce la potremo fare -ha proseguito la Sostero- ma se si prospettano degli "stop and go" che andranno avanti per due anni noi non riusciremo a sostenerci. Non ci sono i soldi e noi stiamo qui ad aspettare le decisioni della Lagarde e della Von Der Lyen ma tutti ci attendiamo in brevissimo tempo aiuti reali».

«I veneti chiedono solo di andare a lavorare -ha detto il sindaco di Treviso Mario Conte- e che quello che ci è stato tolto ci vanga restituito. Vi è stato chiesto... anzi io vi ho chiesto di restare a casa e di chiudere i negozi, lo abbiamo fatto e siamo stati i migliori. Ma oggi da questa città e questa Regione parte un messaggio forte: noi simo pronti a ripartire, in  sicurezza, con le mascherina e i guanti. Dobbiamo ripartire, lo vogliamo fare e ci batteremo su tutti i tavoli. Perché la verità è che, fino ad oggi, non è arrivato niente».

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