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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Le nomine di Conte, otto posti su undici a chi lo ha sostenuto

L'intervento di Gigi Calesso: "E' il ritorno della Casta padana"

TREVISO Con le nomine di Conte torna la Casta Padana: 8 posti su 11 a chi lo ha sostenuto. 1) I nominati. I "bandi lampo" del Sindaco (pubblicati il 22 giugno, scadevano il 30) per la presentazione delle candidature ai consigli d'amministrazione di società ed enti partecipati dal Comune hanno dato il loro prevedibile (e previsto esito): il ritorno in forze della Casta Padana. Infatti, su 12 nomine complessive 9 hanno riguardato ex-candidati nelle liste che sostenevano Conte alle elezioni del 10 giugno o esponenti politici di partiti della sua coalizione.

Salvo (improbabili) casi di omonimia, il quadro è il seguente: ISTRESCO - il posto in consiglio direttivo è andato a Stefano Bastianetto, noto esponente - almeno nel recente passato - di Forza Italia per la quale è stato consigliere comunale ed assessore; Fondazione Il Nostro Domani Onlus - era in lista con Forza Italia un mese Francesco Dimiddio, nominato nel consiglio d'amministrazione della fondazione alla quale il Sindaco segnala anche altri due nomi tra cui scegliere un secondo consigliere d'amministrazione: tra questi due nomi c'è quello di Veronica De Angelis, anche lei in lista con Forza Italia; Ente della Liberazione - nominato nel consiglio d'amministrazione Claudio Marian, presente nella lista della Lega Nord il 10 giugno;.

AERTRE - nominati nel consiglio d'amministrazione Elena Taffarello (lista Zaia-Gentilini), William Lombardo (lista Grande Treviso) e Marco Pinzi (lista Zaia- Gentilini), quest'ultimo indicato come Presidente della società; Farmacia Trevigiana - nominata Presidente Lorenza Cenedese (lista Conte); ACTT Servizi - nominato amministratore unico Giuseppe Mauro (leader della lista Grande Treviso). Non fanno parte delle forze politiche a sostegno di Conte i due nominati all'Istituto Musicale Manzato e il consigliere d'amministrazione di Farmacia Trevigiana. A queste nomine di Conte si può aggiungere quella della Provincia che nel nuovo consiglio d'amministrazione di Mobilità di Marca ha inserito pochi giorni fa il noto dirigente leghista Giuseppe Canova.

2) Cosa c'è che non va? E' indubbio che alcuni dei nominati abbiano le competenze per ricoprire l'incarico loro affidato (uno per tutti, Giuseppe Mauro), anzi io spero che tutti le abbiano ma viene da chiedersi come  mai coloro che erano in lista con Conte o che fanno parte di forze politiche che lo sostengono ottengano quasi tre quarti dei posti disponibili negli organismi d'amministrazione di società ed enti partecipati dal Comune. In città ci sono solo (o quasi) sostenitori di Conte che possono entrare nel consiglio d'amministrazione di una società a partecipazione comunale? Come possiamo essere certi che non vi fossero altre competenze, professionalità, capacità da prendere in considerazione se i tre quarti dei nominati sono sostenitori politici di Conte? Conte sostiene spesso di ispirarsi a Gentilini e Gobbo che in materia di nomine nelle partecipate avevano un'unica regola: la fedeltà di partito, senza alcun riguardo per le competenze gestionali, economiche, finanziarie necessarie per ricoprire gli incarichi affidati. E' la "concezione proprietaria delle istituzioni" che la Lega ha sempre praticato e a cui Conte non pare minimamente sottrarsi.

3) I compensi. Parliamo di circa 70.000 euro all'anno di indennità per i neo presidenti e consiglieri d'amministrazione stando agli ultimi dati disponibili nel sito del Comune (aggiornati al 31 dicembre 2017) e a meno che qualcuno dei nominati non decida di rinunciare al compenso.

- AER TRE: presidente € 30.000,00, consigliere d'amministrazione € 5.000,00;

- Farmacia Trevigiana: presidente € 10.000,00;

- ACTT Servizi SpA: amministratore unico € 9.600,00;

- Mobilità di Marca: consigliere d'amministrazione € 14.000.

4) Si poteva fare diversamente? Sì, si poteva fare come ha fatto il sindaco Manildo che ha nominato nelle partecipate non gli "amici degli amici" ma persone competenti, dotate della professionalità necessaria per gli incarichi  assegnati. Non si trovano tra i nominati da Manildo ex-consiglieri comunali o esponenti politici: questo era l'impegno preso con i cittadini e l'impegno è stato rispettato. Grazie alla fine di Treviso Servizi e Treviso Sinergie e alle scelte del sindaco Manildo, inoltre, c'è stato un cambiamento netto nella gestione di enti e società partecipati dal Comune, cambiamento evidente se si raffrontano, ad esempio, il prospetto dei rappresentanti del Comune nelle società partecipata al 31 dicembre 2011 con quello al 30 giugno 2015.

Balza all'occhio che:

- società e consorzi partecipati dal Comune di Treviso sono passati da 8 a 6.

- i posti nei consigli d’amministrazione dei rappresentanti del Comune sono ridotti da 18 a 9.

- i relativi compensi annui di presidenti e consiglieri sono diminuiti da 245.000 € a 110.000 €.

In buona sostanza, tagliando partecipazioni, poltrone e compensi si è ridotta di oltre la metà la spesa per i nominati dal Comune, un costo che ricade sui cittadini attraverso le tariffe che  pagano: i trevigiani, quindi, risparmiano quasi 140.000 € all'anno.

5) E' finita così? No perché tra Comune, Provincia, Regione e consorzi di bacino restano in ballo i posti alla presidenza e nei consigli d'amministrazione di ISRAA, Consorzio di Bacino Priula (e, indirettamente, Contarina) Treviso Mercati, IPAB Appiani Turazza, Fondazione Cassamarca. Prepariamoci ad altre entusiasmanti performance della Casta Padana!

Gigi Calesso

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