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Lega: «Tornare primo partito». Conte, stilettata a De Nardi: «Non mi vergogno di rappresentare un partito»

Sotto la Loggia dei Trecento la presentazione del simbolo della Lega che per la prima volta porterà il nome del candidato sindaco. Presenti tutti i big leghisti compreso il "padre nobile" Giampaolo Gobbo e gli assessori regionali Marcato e Caner. Si voterà in concomitanza con l'Adunata nazionale degli Alpini a Udine

«L'obiettivo è quello di tornare ad essere il primo partito in città. E' una sfida del riscatto che parte da qui, da Treviso. Una sfida importantissima»: il segretario regionale della Lega, Alberto Stefani, dal palco allestito sotto la loggia dei Trecento, ha spiegato con poche parole, molto chiare, cosa si aspetta il partito dalle elezioni comunali di Treviso del 14/15 maggio prossimi (week end coincidente con l'Adunata degli Alpini nella vicina Udine) dopo la non felice parentesi delle politiche dello scorso anno. Oggi, 14 febbraio, è stato ufficialmente presentato il simbolo della Lega che per la prima volta non sarà accompagnato dal nome del segretario, Salvini, ma da quello del candidato, Conte appunto. Lo stesso segretario federale del Carroccio ha inviato al sindaco di Treviso un breve messaggio video in cui profetizza un grande successo elettorale per il primo cittadino.

Sotto la Loggia erano presenti quasi tutti i big del partito in Veneto e nella Marca, meno Luca Zaia che si trovava all'inaugurazione dell'anno giudiziario come presidente della Regione, e Giancarlo Gentilini, fermato da qualche malanno di stagione. Tanti sindaci, tra cui Cristina Andretta (sindaca di Vedelago, altro Comune che andrà al voto), l'ex segretario provinciale Gianangelo Bof, quello attuale, Dimitri Coin, il "padre nobile" della Liga, Gianmpaolo Gobbo, l'europarlamentare Gianantonio Da Re, il segretario regionale Alberto Stefani, gli assessori regionali Roberto Marcato, Federico Caner, diversi parlamentari, il presidente della provincia Stefano Marcon. «Riprendo da dove ho lasciato, cinque anni fa, bisogna ripartire dall'entusiasmo di quella lunga campagna elettorale, durata sei mesi. La vera sfida sarà far tornare la gente a votare, senza dare nulla per scontato»: ha detto dal palco Coin. «Io in Mario ho creduto sempre, fino all'ultimo»: ha rivendicato Giampaolo Gobbo, il primo a proporre cinque anni fa l'allora capogruppo in consiglio comunale. Da Re ha invece aggiunto: «In questi anni ha dato la vita per la sua città, con lui c'è una continuità amministrativa importante». «Anche grazie a Conte oggi Treviso è la città che ha performato meglio in termini relativi di servizi al turista e di numeri»: ha commentato Caner. «In questi anni abbiamo trovato la quadratura quasi su tutto»: ricorda Marcon.

Il palco della loggia del Trecento

Mario Conte, dopo aver rivendicato i successi del suo mandato, ha continuato nei suoi, certamente non velati ormai quasi quotidiani, attacchi al centrosinistra e in particolare nei confronti del candidato "civico" Giorgio De Nardi. «Non dobbiamo far polemica con altri candidati, a differenza degli altri io non mi vergogno di rappresentare un partito, c'è qualcun altro che lo tiene nascosto» ha detto dal palco Conte «"mi sostengono ma in realtà voto un altro, io voto terzo polo, però mi sostiene il Pd, vado dal Pd ma non sono del Pd". Io sono della Lega orgogliosamente, quando siamo al 30% all'11% ed ero della lega anche quando eravamo al 3%».

De Nardi non voterà alle primarie del PD

«L'augurio va a entrambi i candidati con la convinzione che si possa immediatamente lavorare insieme alla nuova Dirigenza, nel modo migliore, per il bene di Treviso»: così il candidato del centrosinistra Giorgio De Nardi. De Nardi -si legge in una nota diramata nel primo pomeriggio- non voterà, in quanto civico, ma seguirà con attenzione le elezioni e si presenterà nei seggi per incontrare i cittadini che desidereranno conoscerlo.

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