Coronavirus, in provincia di Treviso i contagi scendono a 1.020
I ricoverati in terapia intensiva nella Marca sono rimasti appena 10, il dato più basso dall'inizio dell'emergenza. Un decesso nelle ultime ore, le vittime sono ora 259
La curva del contagio in Veneto, così come nella Marca, continua progressivamente a scendere. Il bollettino di Azienda Zero certifica che oggi, primo maggio, i positivi al tampone sono scesi a 1.020, 61 in meno rispetto a ieri, 30 aprile. Il numero dei decessi sale a quota 259, uno in più di giovedì: si tratta di un decesso extraospedaliero (in tutto il Veneto sono 1.479 i deceduti dall'inizio della pandemia). I ricoverati in terapia intensiva nella Marca sono rimasti appena 10 (il dato più basso dall'inizio dell'emergenza): 7 al Ca' Foncello di Treviso, 2 a Vittorio Veneto, 1 a Conegliano. In quarantena volontaria restano attualmente ancora 1.345 trevigiani (7.182 in tutta la regione). In area non critica questi i numeri dei ricoveri negli ospedali della provincia: 50 a Vittorio Veneto, 27 al Ca' Foncello di Treviso, 14 al San Camillo di Treviso, 8 a Motta di Livenza, 7 a Oderzo, 7 a Montebelluna, 1 a Conegliano, 0 a Castelfranco.
«Resto fiducioso che si capisca che le nostre ordinanze non sono in contrasto con il dpcm, vogliono portare un principio di buon senso e di rispetto per il cittadino". Così il governatore del Veneto Luca Zaia, nel consueto punto stampa. "Le battaglie legali non servono a nulla. Noi non cerchiamo prove muscolari né vogliamo buttarla in politica - ha aggiunto - e mi sembra che Boccia lo abbia compreso. Certo, noi non ritiriamo le ordinanze, le rinnoveremo, ma nell'ottica di trovare un percorso comune con il Governo, non di contraposizione».
«Abbiamo un piano che speriamo possa diventare operativo a settembre, che viaggia sui 30mila tamponi al giorno - continua Luca Zaia- Questo è un aspetto che ho contestato formalmente al Comitato tecnico-scientifico. Si parla tanto dei numeri dei contagiati come parametro, ma se uno non fa tamponi non ha contagiati. Finisce che il virtuoso viene più penalizzato di quello che non li fa».
«Per i minori che non hanno la possibilità di essere seguiti dai genitori che devono andare al lavoro. Continuiamo a dire che una misura urgente e straordinaria ci vuole subito -chiude il governatore del Veneto- a mettere in piedi un network di diverse strutture, una rete sociale di gestione dei bimbi che hanno necessità di assistenza mente i genitori sono al lavoro". Zaia lancia anche un appello al Ministro dell'Istruzione perché si attivino "tutte le misure possibili e immaginabili rispetto a quello che è scuola e edifici scolastici».