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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus: altre quattro vittime, in terapia intensiva 12 pazienti

I positivi a Covid-19 sono attualmente 1.105 (solo 4 in più rispetto a martedì) mentre i negativizzati 1.124. In isolamento domiciliare ancora 1.360 trevigiani. I decessi sono complessivamente 256

I numeri del bollettino emesso da Azienda Zero continua a certificare come il contagio da Covid-19 in provincia di Treviso stia continuando prograssivamente a scendere. I positivi al tampone sono attualmente 1.105 (+4 rispetto a martedì, 8.369 in tutto il Veneto) mentre i negativizzati sono complessivamente 1.124 dall'inizio dell'emergenza. Si sono registrati, nelle ultime ore, altri quattro morti (uno in ospedale a Vittorio Veneto, uno a Oderzo e due extra-ospedalieri) che sono saliti così complessivamente a 256 (1.452 in tutto il Veneto) Scende il numero dei ricoverati in terapia intensiva, scesi a 12 (in Veneto sono attualmente 114): 7 al Ca' Foncello di Treviso, 4 di Vittorio Veneto, 1 a Conegliano. In area non critica sono questi i numeri dei ricoverati: 54 a Vittorio Veneto, 26 al Ca' Foncello di Treviso, 14 al San Camillo di Treviso, 9 a Montebelluna, 8 a Motta di Livenza, 2 a Conegliano, 1 a Castelfranco.

«Ad oggi siamo arrivati a 337.997 tamponi fatti, oltre 9 mila in più da ieri. Ed abbiamo un piano di rafforzamento che partirà da fine estate per fare 30 mila tamponi al giorno e forse di più». Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa alla sede della Protezione Civile di Marghera.

«Le ordinanze che ho firmato sono state un grande atto di responsabilità e anche di fiducia conoscendo il senso di responsabilità dei veneti, e siamo consapevoli che il virus non è sparito, ma dovremo conviverci, ma lo si può affrontare anche con la riapertura -continua Luca Zaia- E' per questo stiamo studiando un modello che ci dica qual è la soglia di ricoverati negli ospedali e nelle  terapia intensiva, raggiunta la quale si dovrà tornare a chiudere. L'importanza dell'uso della mascherina e degli altri dispositivi di protezione, guanti e gel. Solo così, mettendo in sicurezza tutti noi, potremo fare fronte  a questa situazione di convivenza con il virus, e non tornare alla chiusura di tutto».

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