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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus: altre cinque vittime nella Marca. Zaia: «Il picco del contagio il 15 aprile»

Tre decessi all'ospedale di Vittorio Veneto, uno a Conegliano e a Treviso. La conta dei morti dall'inizio dell'emergenza sono 102 mentre i contagiati si sono attestati a 1.459. In isolamento domiciliare 4.346 trevigiani

Con i cinque decessi odierni (tre a Vittorio Veneto, uno a Conegliano e uno a Treviso, quattro uomini e una donna) sale a quota 102 la conta delle vittime del Coronavirus nella Marca. Si tratta di pazienti tutti ultraottantenni e con gravi patologie pregresse. Complessivamente in Veneto sono 436 i morti. Inizia ad assestarsi e a rallentare la crescita del numero dei contagiati, ora a 1.459 in provincia di Treviso (solamente 10 in più rispetto a lunedì mattina), 8.853 in tutto il Veneto. Nell'intera regione, scorrendo i dati pubblicati nell'ultimo bollettino di Azienda Zero, sono 19.895 le persone in quarantena domiciliare; tra questi 4.346 nella Marca.

Restano stabili i numeri dei ricoverati in terapia intensiva, ora 53 in provincia di Treviso: 26 al Ca' Foncello di Treviso, 7 a Conegliano, 8 a Montebelluna, 6 a Oderzo e 6 a Vittorio Veneto. Negli ospedali della provincia sono questi i numeri dei pazienti ricoverati in area non critica: 114 al Ca' Foncello di Treviso, 122 a Vittorio Veneto, 42 al San Camillo di Treviso, 29 a Montebelluna, 22 a Castelfranco, 21 a Oderzo, 17 a Conegliano.

Finora i dimessi dall'inizio dell'emergenza sono stati 130 al Ca' Foncello, 36 a Vittorio Veneto, 13 a Conegliano, 14 a Montebelluna, 10 a Castelfranco e 5 a Oderzo.

Zaia: il picco previsto per il 15 aprile

«Ci giochiamo la partita questa settimana, che sarà una settimana cruciale. L'isolamento sociale e lo stare in casa hanno dimostrato di essere misure che hanno funzionato, ed aiutato a rallentare la velocità del contagio, per questo sto preparando un'ordinanza per rinnovare per alcuni giorni le restrizioni in vista del picco che come previsto dovrebbe essere per il 15 aprile». Lo ha annunciato il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi, lunedì, nel corso del consueto punto stampa.

«Con il senno di poi, la prima misura da prendere contro il coronavirus sarebbe stata quella di isolare tutti gli over 70. La verità è che non è stata fatta perché nessuno ci ha indicato strada, che sarebbe stata quella maestra». Lo ha detto il presidente Luca Zaia. E sul fronte anziani, il governatore del Veneto ha annunciato che «per l'emergenza nelle case di riposo, che ad oggi ospitano 30 mila anziani nella regione, abbiamo avviato una task force che quotidianamente entra nelle strutture per lo screening, e fare i tamponi ad operatori e ospiti, purtroppo ad oggi abbiano avuto 40 decessi che si aggiungono alle statistiche ufficiali che registrano i decessi negli ospedali».  Zaia ha ribadito che «purtroppo nelle case di riposo vi sono i candidati ideali per questo virus : anziani spesso con altre gravi patologie pregresse: Per questo è fondamentale separare decisamente gli ospiti positivi da quelli negativi per evitare che il virus si diffonda».

«Una 'patente' per chi ha sconfitto il virus, ed è diventato negativo. E' il progetto a cui stiamo pensando per un rientro graduale alla normalità, dopo che sarà finita l'emergenza. Perché dobbiamo pensare ad un 'soft landing' e il rientro alla normalità sarà appunto graduale». Lo ha precisato il governatore che ha avvertito che però: «Dobbiamo prendere tutte le precauzioni, perché ad esempio oggi abbiamo un caso di reinfezione che non ci piace e dobbiamo capire come avviare la reinfezione in un soggetto che era guarito. Quindi non è che alla fine dell'epidemia faremo dieci giorni di movida senza freni: si andrà avanti per gradi, con screening mirati e dismissione dell'utilizzo delle mascherine, e poi appunto un rientro graduale verso la normalità».

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