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Conte torna ad attaccare l'ex giunta Manildo: «Noi non svenderemo i nostri gioielli»

Il sindaco di Treviso ricorda la cessione di palazzo della Signoria, un bene "regalato" ad una società dello Stato. Dopo palazzo Da Borso, il cui restauro è partito in questi giorni, toccherà a palazzo Scotti e a villa Margherita. All'Appiani, dopo il trasferimento in città del settore lavori pubblici, finiranno altri uffici comunali

«I gioielli della nostra città non vanno svenduti, ricordo che chi c'era prima di me ha svenduto palazzo della Signoria, svenduto il palazzo principale della nostra città, nel cuore di piazza dei Signori, è stato non regalato ma è stato venduto ad un prezzo certamente non adeguato ad una società dello Stato. I gioielli della nostra città vanno rigenerati, riqualificati e restituiti alla comunità, non svenduti, questa è la verità. Se c'è qualcosa che non riuscirò a perdonare a chi c'era prima di me è stato proprio quello, di aver venduto il palazzo più importante della nostra città ad una società che di Treviso non gliene frega niente». Il sindaco Mario Conte, durante la visita al cantiere per i lavori di palazzo Da Borso dove saranno trasferiti dall'Appiani gli uffici del settore lavori pubblici (era sede dell'istututo Manzato, poi trasferito in piazza Pola), sferra un duro attacco all'amministrazione dell'ex sindaco Giovanni Manildo e la giunta (di cui faceva parte l'ex asssessore Alessandra Gazzola, in predicato di diventare la vice del candidato sindaco del centrosinistra, Giorgio De Nardi) che fu protagonista di quell'operazione che fece incamerare a Ca' Sugana circa 5 milioni di euro. Spiccioli. Conte ha approfittato per lanciare quello che sarà un vero e proprio Risiko immobiliare. Gli uffici che saranno lasciati liberi all'Appiani saranno riempiti con altri, sempre comunali, mentre in futuro si prospettano altri importanti recuperi di "gioielli" come palazzo Scotti e villa Margherita. «Partirà un'inversione di tendenza, torneremo a portare in città gli uffici»: ha sottolineato Conte.

Partono i lavori a palazzo Da Borso

Questa mattina sono stati presentati i lavori di restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo da Borso, in corso in Piazza San Francesco. L’intervento, iniziato lo scorso 21 novembre, prevede il restauro conservativo degli spazi interni (900 metri quadrati) e degli esterni (122 metri quadrati), l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico, per consentire l’insediamento del settore Lavori Pubblici e Infrastrutture del Comune di Treviso.

Palazzo da Borso è stato edificato nel corso del XVII secolo e presenta i tipici caratteri compositivi dei palazzi urbani veneti (impianto simmetrico con cinque assi forometrici, regolare e tripartito). Si sviluppa su tre livelli fuori terra ed occupa in pianta circa 300 metri quadrati per piano. Il progetto di riqualificazione dell’immobile, sviluppato dallo studio di architettura Demogo, mira a ripulire lo schema planimetrico per riportarlo all’impianto originario e a rendere leggibile l’assetto con il suo salone passante e con l’impianto spaziale che caratterizzava il suo momento storico più significativo.

Il salone al pian terreno

In particolare, la rifunzionalizzazione degli interni avverrà grazie all’inserimento di elementi d’arredo capaci di riorganizzare i nuovi ambiti. Particolare attenzione è stata posta alla scelta delle finiture, e alla qualità ambientale dei nuovi uffici: questi costituiranno un luogo del lavoro energeticamente efficiente e di elevata qualità ambientale. Verrà introdotto inoltre un ascensore sul fronte interno per garantire la massima accessibilità e valorizzata la scala esistente con il ridisegno del grande lucernario di copertura.

Uno degli uffici

«Palazzo Da Borso sarà un ulteriore tassello utile a comporre il mosaico urbano architettonico di Treviso, riportando in centro il Settore Lavori Pubblici, a beneficio della vivacità del contesto», le parole del sindaco di Treviso Mario Conte. «Inoltre, il restauro renderà sempre più attrattiva piazza San Francesco e permetterà di riconsegnare alla Città, in una veste fedele alla storia, questo splendido palazzo».  «Si tratta di un importantissimo restauro conservativo», sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Sandro Zampese. «Grazie a questo intervento verranno realizzati 30 uffici del Settore Lavori Pubblici, riportando alla luce l’impianto originario dell’immobile, risalente al 1600. I lavori si concluderanno in un anno». Il costo dei lavori ammonta a 2.048.530 euro.

Il palazzo inserito nel centro storico

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