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Domenica, 26 Marzo 2023
Attualità

Ddl Zan, sit-in a Treviso del coordinamento Lgbt

Omobofia, continuano le polemiche dopo il voto al Senato che ha stoppato il provvedimento. La comunità arcobaleno trevigiana si riunirà domenica 31 ottobre alle ore 16 in piazza Santa Maria dei Battuti

Solo qualche ora dopo il voto che ha affossato la tanto attesa legge contro l’omobitransfobia, nota come Ddl Zan, al Senato della Repubblica, la comunità lgbt trevigiana, ferita dalla scelta dei parlamentari, si è subito mossa per promuovere, come sta accadendo in tante altre città italiane, un sit-in per far sentire forte la condanna per l’indifferenza della classe politica verso il progresso dei diritti e l’abbattimento delle discriminazioni. L’espressione del dissenso, attraverso l’azione del Coordinamento LGBTE Treviso, vedrà a raccolta domenica 31 ottobre alle ore 16 in piazza Santa Maria dei Battuti tutti coloro che confidavano nell’entrata in vigore della norma, dalle forze politiche cittadine alle associazioni del territorio fino al sindacato e la cittadinanza più ampia. L’onorevole Alessandro Zan è stato ospite del capoluogo della Marca trevigiana proprio per presentare il disegno di legge nel mese di maggio in occasione del Q.Pido Equality Festival organizzato dal Coordinamento LGBTE Treviso.

«Molti trevigiani e trevigiane aspettavano il varo di questa legge -spiega Giorgio Romanello del Coordinamento LGBTE di Treviso- lo aspettavano perché questa è una battaglia per il riconoscimento dei diritti, dell’uguaglianza tra le persone, per la tutela di chi incorre nella discriminazione che riguarda tutti e tutte, non solo lesbiche, omosessuali, bisessuali e transessuali, ma ciascuno di noi. Ancora una volta la politica ha fatto il suo gioco in barba ai reali bisogni dei cittadini - ha sottolineato Romanello -, guardiamo il Paese e la classe che la governa e vediamo una distanza sempre più incolmabile».

«Siamo stanchi di essere considerati di secondo ordine -ha continuato Romanello- misure di contrasto della violenza, per abbattere la discriminazione, per impedire la trasmissione culturale dello stereotipo denigratorio servono, è innegabile. Facciamo della nostra identità senso di appartenenza comunitaria, con tutti i trevigiani e le trevigiane, da sempre. Siamo stanchi di non ricevere un pari trattamento da chi votiamo, da chi decide delle nostre vite, del nostro lavoro, della nostra salute, delle nostre tasse, delle nostre pensioni, della nostra libertà d’espressione. Questo è il messaggio che vogliamo rinnovare domenica prossima in piazza Santa Maria dei Battuti, alle 16, trevigiani tra i trevigiani, nel centro del nostro capoluogo».

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