Stalking e violenze domestiche: in un anno 65 ammonimenti del Questore
La festa della polizia si è celebrata nell'auditorium di Santa Caterina a Treviso ed è stata occasione per il Questore, Manuela De Bernardin Stadoan, di tracciare un bilancio dell'attività annuale. Sulla violenza giovanile: «Non sono aggregazioni criminali, serve più sinergia con la società». Morti sulle strade: nel 2022 su 66 vittime ben 12 avevano meno di 20 anni
Nella mattinata di oggi, 12 aprile, la Polizia di Stato di Treviso ha celebrato il 171° Anniversario di Fondazione nell’Auditorium del Museo Civico di Santa Caterina. La giornata è iniziata con la deposizione alla lapide in ricordo dei caduti in Questura di una corona da parte del Questore, Manuela De Bernardin Stadoan, e del Prefetto Angelo Sidoti, con funzionari e il personale della Questura e dei rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato. La cerimonia, tenuta alla presenza delle Autorità, dei rappresentanti delle Istituzioni e di numerosi ospiti della provincia, è stata introdotta dall’Inno degli italiani, cantato dal Maestro Francesco Grollo, che ha coinvolto la platea, che coralmente si è unita al grande tenore. All’evento hanno partecipato anche i ragazzi della seconda classe L dell’Istituto Comprensivo Serena, accompagnati dai loro insegnanti.
Durante il suo intervento il Questore ha tracciato un bilancio dello scorso anno evidenziando alcuni numeri particolarmente significativi come quello del numero di ammonimenti per stalking e violenza domestica, ben 65, e quello sempre elevato degli incidenti stradali, 66 lo scorso anno, di cui 12 hanno riguardato persone con età inferiore ai 20 anni. «Un tragico primato» lo ha definito De Bernardin Stadoan. Tra le emergenze affrontate nel 2022 c'è quella certamente della richiesta di passaporti (con un ufficio dedicato principalmente alle emergenze) ma anche quello della violenza giovanile e su questo tema Manuela De Bernardin Stadoan si è espressa con parole nette. «In questo territorio sono all'ordine del giorno le aggregazioni di ragazzi che il sabato pomeriggio si ritrovano nel capoluogo e in altri Comuni della provincia» ha spiegato «un fenomeno non commesso con la microcriminalità organizzata ma non di meno richiede la massima attenzione perchè potrebbe celare sentimenti di rivalsa o di scontento o di disagio. Per il suo atteggiarsi non costituisce esclusivo terreno di azione delle forze di polizia ma deve stimolare una riflessione e un approccio sinergico, magari attorno ad un tavolo, di tutti gli attori della società civile, oltre agli organi della sicurezza, alle famiglie, alla scuola e a tutte le istituzioni chiamate a curare l'educazione e la formazione di coloro che sono il nostro futuro». Infine è stata evidenziata una diminuzione complessiva dei reati. «Sul fronte della delittuosità gli anni della pandemia hanno costituito una battuta d'arresto per molte fattispecie criminali» ha sottolineato il Questore «anche nell'ultimo anno in questa provincia si conferma un trend di decrescita, stabile dagli inizi del 2000 nel numero totale di reati commessi e anche se con alcune oscillazioni nel medio termine delle singole fattispecie». Preoccupa l'aumento di reati legati alla digitalizzazione, anche legati ai giovanissimi: per questo è fondamentale continuare nella formazione.
La cerimonia si è chiusa, dopo la consegna dei riconoscimenti di servizio, con il ricordo dei poliziotti che hanno riportato ferite in servizio, dei caduti nell’adempimento del dovere e di quelli che ci hanno lasciato, vinti dall’età o andati via prematuramente.
In città i mezzi della polizia e l'incontro con i ragazzi delle scuole
Dalle 9 e per tutta la mattina è stato attivo in Piazza dei Signori, in Piazza Indipendenza, e in Piazza Aldo Moro il villaggio della Polizia, con gli stand della Polizia Scientifica, della Polizia Stradale, del Nucleo Artificieri, della Questura, del Centro addestramento alpino di Moena, con l’unità cinofila di ricerca e soccorso, a disposizione della cittadinanza e di numerose scolaresche per illustrare l’attività delle varie articolazioni della Polizia di Stato e divulgare i valori della legalità e della sicurezza. In mostra anche veicoli del passato e del presente. In particolare, la Polizia Stradale, anche con dimostrazioni pratiche e apparecchiature speciali, ha accompagnato i visitatori in un percorso volto a far comprendere i rischi connessi alla circolazione sulle strade. La Polizia Scientifica e il Nucleo Artificieri proveniente dalla Questura di Venezia hanno dimostrato come la scienza e la tecnologia aiutano i poliziotti nell’attività di contrasto al crimine e nelle operazioni di sicurezza. Gli operatori del Centro addestramento alpino di Moena hanno divulgato le regole e i consigli per la sicurezza in montagna, con l’aiuto del cane Maja protagonista di molte operazioni di soccorso. Gli operatori della Divisione Anticrimine hanno illustrato gli strumenti a disposizione per il contrasto alla violenza di genere e domestica e in danno alle persone fragili.