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Attualità San Giuseppe / Via G. Menegazzi

Da capannone dimenticato a spazio per gli artisti, ecco come rinasce Giano

Sabato 2 febbraio nell'ex essiccatoio di San Giuseppe l'apertura al pubblico. É uno dei quattro immobili rigenerati grazie al progetto di UNIS&F

Saranno sei artisti provenienti da mezza Europa i protagonisti sabato 2 febbraio dell'inaugurazione dello "Spazio Giano". L'ex opificio, diventato negli anni un essicatoio e poi uno stabile abbandonato in via Menegazzi a pochi passi dall'aeroporto di Treviso è uno dei quattro luoghi che fanno parte del progetto "RIGENERArTE", promosso da UNIS&F in collaborazione con Fondazione Benetton Studi Ricerche e finanziato dalla Regione Veneto nell'ambito dell'iniziativa INN VENETO. Gli altri sono l'ex cartiera di Quero-Vas, il Lanificio Paoletti di Follina e la Tessitura La colombina di Badoere. Sono stati messi a disposizione parzialmente o totalmente dei proprietari per essere "rigenerati" nel segno dell'arte e della cultura.

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Gli industriali di Treviso e Fondazione Benetton Studi Ricerche hanno selezionato un gruppo di giovani artisti internazionali che ora avranno il compito di sviluppare un progetto di rigenerazione e di accompagnarne la conoscenza nel territorio grazie alla realizzazione di opere che doneranno allo stesso per attirare l'attenzione e aiutare a rendere concretamente fruibili questi luoghi. Un progetto partito nei mesi scorsi che ha visto coinvolti sindaci, scuole e residenti. Sono stati loro, infatti, attraverso delle interviste "sul campo" concesse ad un gruppo di neolaureati coordinati da un'antropologa a raccontare passato e presente di quei luoghi e a offrire le prime idee per un loro riutilizzo. Sono stati prodotti materiali cartacei e video, consegnati agli artisti giunti nella Marca lo scorso 13 gennaio, per aiutarli a conoscere il territorio. "Ora gli artisti, attraverso la realizzazione delle loro opere daranno una prospettiva futura a questi luoghi - spiega Sabrina Carraro, presidente UNIS&F - anche in un'ottica di innovazione sociale e di apertura al territorio circostante".

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Gli artisti individuati arrivano da Norvegia, Malta, Grecia, Slovenia e dalla Spagna e sabato, in un primo evento che conclude il loro primo periodo di permanenza a Treviso, racconteranno attraverso parole e immagini il territorio che hanno visto e inizieranno a offrire dei primi spunti per una rigenerazione dei luoghi. Da metà marzo si metteranno al lavoro e, in tarda primavera, le loro opere saranno pronte e installate. Sarà il primo passo per ridare alla cittadinanza capannoni, ex fabbriche e stabili in disuso ma sotto un'altra forma. L'evento di sabato avrà inizio alle 16 e si chiuderà con una "collettiva" di artisti veneti e alcune loro "live performance". Sarà l'occasione per la cittadinanza di poter visitare per la prima volta "Spazio Giano" che, dopo quasi 30 anni di abbandono ora vuole diventare atelier artistico, archivio di arte contemporanea e spazio creativo e di condivisione, ideale per corsi e laboratori nel campo delle arti visive e artistiche, aperto a tutte le età.

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