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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Qualità della vita, Treviso non è provincia per giovani: 50esima in Italia

Terza edizione dei 3 indici del Sole 24 Ore: i dati aggiornati premiano le province con il miglior contesto di vita per fasce di età, dai bambini agli anziani. Il sindaco Mario Conte: «Daremo risposte sul piano sportivo, culturale e sociale. Bene l'assistenza agli anziani»

Il Sole 24 Ore ha pubblicato lunedì 29 maggio i risultati di una indagine sulla qualità della vita di bambini, giovani e anziani nelle 107 province italiane. La Marca ha ottenuto il 29esimo posto per i bambini, il decimo per gli anziani e il 50esimo per i giovani, superata in Veneto da tutte le altre province esclusa Venezia: Belluno (7° posto), Verona (12°), Rovigo (13°), Vicenza (40°) e Padova (47°). I risultati dell’indagine sono consultabili sul sito internet del quotidiano economico al seguente link.

I numeri

La Marca è all’89esimo posto per canoni di locazione delle abitazioni in rapporto al reddito medio, un elemento che, ovviamente, pesa particolarmente sui giovani alla ricerca di un alloggio per lasciare quello familiare: in questo ambito l’unica provincia peggiore della nostra in Veneto è quella di Venezia, per ovvi motivi. La nostra provincia, inoltre, è al 94esimo posto per numero di spettacoli in rapporto al numero degli abitanti tra i 18 e i 35 anni. Non sono particolarmente positive neppure le posizioni raggiunte dalla nostra provincia in materia di laureati e altri titoli di studio equivalenti (37^), di aree sportive (51^) e di amministratori locali di età inferiore a 40 anni (39^). La posizione “non brillante” della nostra provincia per quanto riguarda la qualità della vita dei giovani dovrebbe contribuire all’apertura di un approfondito dibattito anche perché non è escluso che anche questa situazione concorra al formarsi di quei fenomeni di disagio giovanile che periodicamente contribuiscono a dare vita a episodi di violenza in numerosi contesti urbani del territorio provinciale.

Ma dire che la Marca "non è una provincia per giovani" non esaurisce gli elementi di analisi che la ricerca fornisce, in particolare per quanto riguarda la quantità e la qualità dei servizi pubblici assicurati ai residenti nella nostra provincia. Per quanto riguarda i bambini, infatti, siamo molto indietro per quanto riguarda la disponibilità di pediatri in rapporto al numero di bambini (87° posto) e all’85° per percentuale di bambini che frequentano l’asilo nido. Ma siamo indietro anche per quanto riguarda il verde attrezzato disponibile per ogni bambino (74°), lo spazio abitativo disponibile (65°), la spesa per interventi e servizi sociali (58°) e gli edifici scolastici con palestra rispetto al totale (38°). Una valutazione analoga si può fare rispetto alla qualità della vita degli anziani, trainata al 10° posto nazionale dall’aspettativa di vita a 65 anni (2° posto a livello nazionale). Anche in questo ambito si notano pesanti carenze a livello di servizi: la Marca è al 94° posto per infermieri in rapporto alla popolazione e all’85° per i servizi di trasporto pubblici per anziani e disabili. E non sono particolarmente brillanti neppure il 49° posto per geriatri in rapporto sempre al numero al numero degli anziani, il 47° per la disponibilità di biblioteche e il 35° per l’assistenza domiciliare.

Il commento del sindaco

Mario Conte ha risposto ai dati de "Il Sole 24 Ore" con queste parole: «Amo analizzare le classifiche partendo dai punti deboli: i giovani rappresentano il presente e il futuro della nostra comunità. Dobbiamo ripartire da loro, investendo su scala provinciale da un punto di vista sportivo, culturale e sociale. C'è poi anche una piccola soddisfazione visto che siamo tra le prime dieci province in Italia per assistenza agli anziani, dobbiamo solo trovare un punto d'equilibrio per soddisfare tutte le fasce d'età. Incrementeremo sforzi e investimenti per migliorare la qualità della vita dei nostri giovani trevigiani».

L'opinione

Luigi Calesso, portavoce di Coalizione Civica Treviso, conclude: «Emerge, sostanzialmente, un quadro che nella sua globalità suona a conferma di analisi già svolte negli anni scorsi sulla qualità della vita complessiva della nostra provincia nel quadro nazionale. La Marca offre ai propri residenti un buon livello di qualità della vita finché il suo sistema economico garantisce occupazione e reddito ma, quando questo sistema entra in sofferenza, non c’è una disponibilità di servizi pubblici “avanzati” che permettano di “controbilanciare” l’indebolimento economico con un sistema di welfare all’avanguardia. E questo dato si riflette particolarmente nell’ambito giovanile, in cui pesano maggiormente sia l’elevato livello degli affitti che l’insufficienza di servizi per la famiglia che, evidentemente la nostra provincia (come confermano alcuni degli indici evidenziati) non è in grado di mettere a disposizione».

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