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«Sostituiremo la marathon con una manifestazione di maggior successo»

Dopo il disimpegno degli organizzatori per quanto riguarda l'edizione del 2023, il sindaco di Mario Conte, guarda al futuro: «Si volta pagina, Treviso più attrattativa per una mezza maratona che per una maratona. Avrei preferito maggior confronto»

Di ieri, 12 dicembre, la decisione degli organizzatori della Treviso marathon di non pianificare l'edizione 2023: le modalità con cui è stata comunicata questa scelta (un comunicato stampa senza nessun preavviso a Ca' Sugana) e le motivazioni (scarso appeal della corsa con arrivo e partenza fuori dal cebntro storico e calo di interesse della disciplina sulla lunga distanza) non hanno lasciato indifferenti il sindaco di Treviso, Mario Conte, che in mattinata è tornato sull'argomento, dopo il contro-comunicato emesso ieri pomeriggio in replica a quello diramato dall'Asd Tri Veneto Run. «Intanto abbiamo appresop dagli organizzatori, senza nessun preavviso che hanno deciso di abbandonare l'organizzazione della Treviso marathon e questo è l'elemento di grande dispiacere e anche un pò di delusione nei confronti del comportamento di questi organizzatori che evidentemente nascondono qualche giustificazione dietro lo scaricabarile nei confronti dell'amministrazione però non è mia intenzione far polemica, sapete che sono un appassionato di corse, quindi sono il primo ad essere dispiaciuto» ha detto Conte «è altrettanto vero che se i numeri continuavano ad essere in calo e soprattutto erano quelli dell'ultima edizione, abbondantemente sotto i mille iscritti, capisco che gli organizzatori non trovino più la motivazione giusta per portare avanti un'organizzazione di questo tipo.

«Avrei preferito un confronto, avrei preferito un dialogo, hanno preferito la polemica e un comunicato stampa asettico e molto distaccato nei confronti dell'amministrazione» continua il sindaco «Prendo atto, pazienza, sostituiremo la Trevios marathon con un'altra manifestazione sicuramente di maggior successo e quindi si volta pagina. Evidentemente oggi le caratteristiche delle maratone, soprattutto anche quelle delle città vicine, visti anche i facili collegamenti con i voli low cost, rendono Treviso non più attrattiva per una maratona ma decisamente più attrattiva per una mezza maratona e i numeri ci dicono anche questo. Insomma, ce ne faremo una ragione, è altrettanto vero che eravamo arrivati ad un punto dove non valeva la pena paralizzare una città per sei, sette, otto ore per un numero così ridotto di iscritti. Credo che la scarsa adesione sia il primo motivo a desistere dall'organizzazione. Avrei preferito maggiore confronto, loro hanno deciso di comportarsi in questo modo. Amici come prima, si volta pagina».

Calesso: «Il No alla Treviso Marathon vale solo per questa manifestazione?»

«L’amministrazione comunale giustifica il No a un passaggio significativo della Treviso Marathon in centro (partenza e arrivo) con la necessità di “salvaguardare la vivibilità complessiva della città” cioè, par di capire, di non chiudere al traffico la circonvallazione esterna del PUT per molte ore» scrive in una nota Gigi Calesso, Coalizione Civica per Treviso «La motivazione non è priva di senso ma rilevo un paio di aspetti contraddittori. 1) La “salvaguardia” della vivibilità non sembra riguardare piazza dei Signori in cui non si esita a collocare gazebo e tendoni ogni qualvolta l’amministrazione ritiene di farlo, anche quando (cioè quasi sempre) sono disponibili nel centro cittadino altre piazze e altri spazi in cui le strutture striderebbero molto meno con il contesto, con il “paesaggio urbano”. 2) Le chiusure della circonvallazione esterna del PUT non sono mancate in questi anni, quando l’amministrazione ha ritenuto che determinate iniziative meritassero questa decisione. Mi chiedo, quindi, se non sarebbe stato possibile contemperare le richieste della “Treviso Marathon” con quelle dell’amministrazione immaginando, ad esempio, di far coincidere la manifestazione sportiva con una delle “domeniche ecologiche” che già prevedono la chiusura al traffico del centro storico. Certo, per ottenere un buon risultato bisognerebbe avere una adeguata capacità di parcheggio a ridosso delle mura ma questa disponibilità di stalli è legata alla pedonalizzazione del centro storico e la pedonalizzazione non si fa perché mancano sufficienti parcheggi immediatamente all’esterno delle mura… Si tratta di una cane che si morde la coda, di una spirale da cui non si esce se non si avvia in tempri brevi il percorso della pedonalizzazione (che il Piano Urbano delle Mobilità Sostenibile prevede si sviluppi in 10 anni e per una parte limitata della città dentro le mura). Questi sono gli effetti concreti, tangibili della mancanza di una idea di città che caratterizza l’attuale amministrazione: a farne le spese è perfino la “Treviso Marathon”».

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