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Va in pensione il dottor Beraldo, era il decano dei medici di base trevigiani

Col Covid, ha vissuto con coraggio ed impegno le due pesanti ondate, non si è mai risparmiato coi contagiati, si è impegnato per la velocizzazione della campagna vaccinale ed è sempre stato vicino ai suoi affezionati “vecieti” nella casa di riposo di Silea

E’ in pensione dal 1° settembre, il dr. Enrico Beraldo, decano dei medici trevigiani. 68 anni, laureato in medicina e chirurgia a Padova nel 1978, è medico di famiglia dal 1980. Nell’ambulatorio di S. Antonino a Treviso, sta arrivando una pioggia di testimonianze di affetto da parte delle migliaia di pazienti che hanno ricevuto a lettera dell’Azienda sanitaria e che si ritrovano, in molti casi, non solo senza il “loro medico storico” ma anche senza un amico e un angelo custode. L’ambulatorio è gestito dalla dottoressa Carlotta Pantaleoni fino a dicembre e poi il posto andrà assegnato secondo graduatoria a due giovani dottoresse, nel segno del passaggio generazionale.

Beraldo ha vissuto il suo essere “medico di famiglia” con un profondo senso etico e con un attaccamento al lavoro davvero raro. Severo con i pazienti che chiedevano “certificati furbetti” o verso “terapie fai da te viste su internet”, per le urgenze non si è mai risparmiato, accompagnando a casa con umanità e scienza migliaia di pazienti anche nelle fasi terminali della vita. Generoso e filantropo, da appassionato di musica classica ha organizzato vari concerti e raccolte a favore di Advar e Ail, mettendo sempre al centro la salute e la prevenzione. Beraldo ha interpretato a pieno, negli intensi decenni di professione, la figura del “medico condotto” di un tempo, disponibile e attento con tutti, pronto a gestire qualsiasi situazione e patologia, prodigo di consigli e con una parola di speranza per tutti.

In questi quattro decenni, è passato attraverso le grandi rivoluzioni della medicina, dall’uso degli antibiotici all’avvento degli psicofarmaci, alle evoluzioni della chirurgia, ha sempre tenuto ottimi rapporti con i colleghi ospedalieri, cui affidava i propri pazienti confrontandosi. Col Covid, ha vissuto con coraggio ed impegno le due pesanti ondate, non si è mai risparmiato coi contagiati, si è impegnato per la velocizzazione della campagna vaccinale ed è sempre stato vicino ai suoi affezionati “vecieti” nella casa di riposo di Silea, per la quale continuerà a svolgere il ruolo di medico anche dopo il pensionamento.

Beraldo, marito della nota psicologa Teresa Rando, è un esempio che ben interpreta la “professione di aiuto”, oggi così ambita dai tanti studenti che si approcciano al test di medicina proprio in questi giorni.

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