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Al via la mostra su Paris Bordone, Conte: «Un sogno che si realizza»

Inaugurata al Museo di Santa Caterina la monografica sull'artista trevigiano del 1500, la più importante degli ultimi quarant'anni: 41 le opere giunte a Treviso dai principali musei del Mondo, dal Louvre alla National gallery. La guerra ha purtroppo fermato l'arrivo di alcuni dipinti dalla Russia

«E' la più grande monografia degli ultimi quarant'anni, una mografia "pura", con 34 opere (su 41 complessivamente presenti ndr), tutti capolavori che arrivano dai principali musei del Mondo come il Louvre, la National gallery, gli Uffizi e i musei Vaticani. La cultura, se è qualità, è il motore economico di questo Paese». Emanuela Bassetti, presidente di Marsilio arte ha usato le parole più semplici ed efficaci per spiegare l'importanza della mostra "Paris Bordone, 1500-1571, Pittore divino" che ha aperto i battenti al Museo di Santa Caterina a Treviso. L'esposizione, più volte congelata a causa della pandemia, avrebbe dovuto vedere esposte anche alcune opere provenienti dalla Russia ma purtroppo il conflitto in Ucraina non ha permesso che cià avvenisse. Ne sono giunte di altre, sempre di grandissimo valore.

Particolarmente emozionato, presentando la mostra, il sindaco di Treviso, Mario Conte che ha spiegato: «E' questo un percorso partito da lontano, crediamo nella cultura e in futuro continueremo ad investire: si realizza così il sogno di due grandi mostre in città e il sold out degli alberghi della città dimostra come l'amministrazione abbia creduto in questi progetti». Al primo cittadino hanno fatto eco anche l'assessore alla cultura, Lavinia Colonna Preti, e il presidente di Ascom, Federico Capraro che ha sottolineato come «turismo e cultura sono un volano ma oltre alla calcolatrice andrebbe usato il valorometro, per capire appunto il valore di ciò che stiamo facendo».

La mostra, curata da Simone Faccinetti e Arturo Galansino, si articola in più sale e vede la presenza di circa il 10% della produzione artistica di Paris Bordone. «La prima sala è un tuffo al cuore»: ha detto Facchinetti, spiegando come vi siano le prime opere del "Divin pitor". Segue uno spazio in cui una voce registrata legge un testo del Vasari, con un'intervista realizzata artista, prologo al circuito riservato ai rittratti (il primo è del 1523), l'area riservata a "Eros e mitologia", i disegni e infine le grandi opere, tra cui spicca un'enorme pala restaurata proveniente dai Musei Vaticani.

Un itinerario di confronti, curato dal direttore dei musei cittadini, Fabrizio Malachin, permette, infine, di riscoprire i capolavori di Paris Bordon custoditi all’interno della Pinacoteca del Museo Santa Caterina con documenti inediti e rimandi alle opere disseminate a Treviso e in Veneto.

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