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Pedonalizzazione del centro, c'è l'ok di commercianti, ristoratori e categorie

Dania Sartorato, Fipe: «L’esplosione della pandemia, negli ultimi due anni, ha portato ad aumentare l’importanza degli spazi esterni restituendoci una nuova dimensione delle strade e delle piazze»

La rivoluzione annunciata da Cà Sugana con l’adozione del Pums in città trova il favore della Confcommercio tutta. E sul tema giungono i commenti di Dania Sartorato, presidente di Fipe-Confcommercio e di Unione Provinciale, ma anche di Renzo Ghedin, presidente della Delegazione Ascom di Treviso.

«Come Fipe-Confcommercio -afferma Dania Sartorato- siamo la categoria maggiormente interessata alla pedonalizzazione, un processo fondamentale che trasforma la vivibilità della città e che pone al centro il consumatore. L’esplosione della pandemia, negli ultimi due anni, ha portato ad aumentare l’importanza degli spazi esterni restituendoci una nuova dimensione delle strade e delle piazze. La pedonalizzazione annunciata potrà sicuramente contribuire ad inserire questi spazi dentro un nuovo progetto che renda finalmente lo spazio pubblico - i dehors - un modello di sostenibilità ambientale, sociale, economica».

Sulla stessa linea Renzo Ghedin, presidente della Delegazione di Ascom Treviso, che conferma: «Come Ascom siamo stati i primi, fin dagli anni ’90, a sostenere l’importanza della pedonalizzazione per il centro storico. Oggi, dopo venti anni, si presenta come una sfida che potrà essere vinta grazie a due connotazioni già annunciate: la gradualità e la progressione con cui verrà attuata, ed i contestuali interventi sui parcheggi e sull’arredo urbano, ingredienti fondamentali perché la pedonalizzazione della città possa divenire, nel tempo, una realtà positiva per cittadini, consumatori, clienti e turisti. Cambiare le abitudini non è facile, occorre consapevolezza, ma la categoria oggi sa farsi parte attiva di questo nuovo processo».

“Ben venga il PUMS, è uno strumento fondamentale, si recuperi il tempo in questi quattro anni”

«Il PUMS è un documento complesso, che dovrà essere approfondito e studiato adeguatamente, per questo motivo chiederemo la convocazione di una commissione sul tema, che sia aperta a tutta la cittadinanza” – dichiara Stefano Pelloni – “Tuttavia non si può non notare il ritardo con il quale è stato concluso questo piano: il vicesindaco ne prometteva la presentazione già da qualche anno».

«In questi quattro anni di amministrazione, la giunta Conte ha perso molto tempo rispetto alla strada già tracciata dal sindaco Manildo fino al 2018 – aggiunge il capogruppo PD – Oggi si riconosce che dobbiamo realizzare una progressiva pedonalizzazione del centro storico, tuttavia il primo e unico provvedimento del sindaco Conte in materia è stata la riapertura di piazza San Vito alle automobili. Inoltre il progetto per la riqualificazione di Piazza Duomo era pronto, cosa stiamo aspettando?».

«Da quattro anni diciamo che dobbiamo sostituire gli autobus MOM che attraversano la città con mezzi più piccoli ed elettrici, che è necessario ripensare e razionalizzare le tratte del servizio pubblico, come ha sottolineato Guido Pomini, che servono corse più frequenti: ora non lo dice solo il Partito Democratico, lo dice anche il PUMS, speriamo che Conte ascolti almeno quello conclude Pelloni  Ma i problemi della viabilità e della mobilità non riguardano solo il centro storico, anzi. Bisogna rafforzare le ciclabili nei quartieri, non solo con gli slogan come quello della "ciclopolitana", ma con vere piste ciclabili sicure. Il bike sharing è da rilanciare profondamente, con bici elettriche e con stazioni nei quartieri: tutta la zona sud della città è completamente priva di stazioni (le uniche sono la Stazione e l'Ospedale). Infine il collegamento ciclabile su ponte della Gobba è un'opera che non possiamo più aspettare, come un sottopasso ciclabile per la stazione ferroviaria. Ora il sindaco Conte non ha più giustificazioni, il Partito Democratico porterà il suo contributo in consiglio comunale e nelle osservazioni da presentare entro il 30 settembre».

Viale Cadorna pedonale, Penzo Aiello: «E' la naturale evoluzione di questa zona»

«In viale Cadorna la pedonalizzazione sarebbe la naturale conseguenza dell'evoluzione che questa zona ha avuto negli ultimi 8 anni, ovvero da quando abbiamo spostato qui il nostro locale -ha detto al Gazzettino di Treviso Andrea Penzo Aiello, presidente di Veneto Imprese Unite- Dopo di noi sono arrivati diversi locali che hanno riempito la strada di tavolini e di vita, attirando anche nuovi negozi e strutture ricettive. Ormai questa è una zona di passeggiata, shopping svago e divertimento. Sfruttando quindi l'area della stazione delle corriere per permettere ad auto e bus di raggiungere il vicino parcheggio di Piazza Vittoria, si potrebbe rendere facilmente realizzabile il progetto senza troppo turbare le abitudini dei cittadini. Inoltre, una volta pedonalizzata la strada, si renderebbero più sicuri e godibili i plateatici vicino ai quali passano ogni giorno centinaia di macchine e bus. Senza contare che questo progetto renderebbe anche più economica la tassa per i plateatici dei locali che oggi sono costretti ad utilizzare alcuni stalli blu per i propri tavolini. In una strada pedonale come questa, dove i parcheggi verrebbero eliminati, le migliaia di euro che versiamo ogni anno potrebbero diminuire leggermente».

Coalizione civica attacca: Siamo l’ultima città del Veneto per disponibilità di bus

«In attesa di esaminare la documentazione relativa al PUMS -scrive Luigi Calesso di Treviso civica- e di proporre le osservazioni che, a quanto si capisce dalla presentazione della giunta, saranno necessarie in molti ambiti, si può fare una prima valutazione politica di un piano che non appare certo così ambizioso da giustificare né la sua lunga gestazione né la sua lunghissima previsione di attuazione che rischiano di inficiarne gli effetti visto che rischia di essere bastato su rilevazioni ormai vecchie e di  essere superato dalla realtà dei fatti nei 10 anni previsti per la sua concretizzazione. Ma il primo dato è sicuramente quello del legame tra l’approvazione del PUMS e la scadenza elettorale comunale del prossimo anno: se sarà rispettato il percorso di approvazione delineato ieri, infatti, lo strumento verrà approvato poco tempo prima delle elezioni».

«E qui scatterà l’”effetto Lauro” -continua Calesso- perché l’attuale amministrazione potrà condurre la campagna elettorale promettendo a ogni cittadino la “seconda scarpa” sulla sua misura: ai favorevoli ai contenuti del PUMS garantirà la sua attuazione, a chi è sfavorevole prometterà di modificarlo. Il centrodestra tenterà così di ottenere il consenso di entrambe le parti, operazione in cui la Lega “di lotta e di governo” è maestra da sempre! Questa lettura politica spiega anche perché si è arrivati così tardi all’approvazione in giunta del PUMS: fosse stato deliberato anche solo 6 mesi fa e definitivamente approvato in consiglio comunale entro l’autunno, prima delle elezioni se ne sarebbero dovuti dispiegare i primi effetti per non scontentare i favorevoli (con la certezza di irritare i contrari) o non si sarebbe fatto nulla dimostrando che si tratta di uno strumento debole, assoggettato alla logica del consenso elettorale immediato».

«Per dimostrare la debolezza del PUMS -conclude l'esponente di Treviso civica- e il rischio che i tempi di attuazione siano lunghissimi utilizzo un solo esempio, quello della disponibilità di mezzi del trasporto pubblico in rapporto al numero degli abitanti. Secondo i dati ISTAT resi pubblici nei giorni scorsi (allegata tabella) Treviso è il capoluogo di provincia del Veneto in cui c’è minore disponibilità di autobus in rapporto alla popolazione: 54 ogni 100.000 abitanti, contro i 1294 di Vicenza (città con struttura urbana non molto diversa dalla nostra), i 120,1 di Venezia o i 104,3 di Padova. Ma anche Verona, Belluno e Rovigo fanno meglio. E’ ovvio che in una situazione di questo tipo è molto complicato pensare al rafforzamento del trasporto pubblico locale… Esamineremo i documenti ma la prima impressione è che il PUMS non abbia basi così solide».

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