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Rincari di materie prime e forniture, a rischio 380 milioni di opere di edilizia scolastica

L'assemblea dell'Upi del Veneto, aperto alle categorie produttive, per valutare le conseguenze sull'attuazione dei progetti finanziati o in corso di finanziamento del Pnrr. Il presidente della provincia, Stefano Marcon: «Il governo agista sulle aliquote Iva, sulle marginalità e finanziando la differenza di costo con altri fondi»

I rincari di materie prime e i ritardi nelle forniture rischiano di avere pesanti conseguenze sulle opere pubbliche già finanziate nell'ambito del Pnrr: in tutto il Veneto sono a rischio ben 380 milioni di edilizia scolastica. E' uno dei temi toccati in mattinata dall'assemblea dell'Upi Veneto a cui hanno partecipato i presidenti delle province del Veneto ma anche categorie produttive, sindacati e altri attori istituzionali.

Hanno preso parte alla discussione le Province del Veneto e la Città Metropolitana di Venezia, la Regione Veneto, Anci Veneto, Assindustria Venetocentro, Confartigianato Veneto e Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, Casartigiani Veneto, Ance Veneto e Ance Treviso, Cna Veneto, Israa, Confapi, Ascom Confcommercio Veneto, Confesercenti Treviso, Cisl Veneto e Cisl Treviso-Belluno, Uil Treviso e Cgil Veneto e Treviso.

Ad dare il via all'assemblea, l'intervento del presidente di Upi Veneto e della Provincia di Treviso Stefano Marcon, a cui sono seguiti quelli dei rappresentati istituzionali delle Province venete: Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, Graziano Azzalin, vicepresidente della Provincia di Rovigo, Daniele Canella, vicepresidente della Provincia di Padova, Angela Fioretta, capo di gabinetto della Provincia di Verona, Maria Cristina Franco, vicepresidente della Provincia di Vicenza, Matteo Todesco, dirigente della Città Metropolitana di Venezia. A chiudere il primo giro di interventi è stato l'assessore regionale Federico Caner, mentre a integrare la seconda tranche del dibattito è stato il presidente di Anci Veneto e sindaco del Comune di Treviso Mario Conte. A partecipare all'assemblea anche i parlamentari veneti Sonia Fregolent, Ingrid Bisa e Giuseppe Paolin. Per le categorie sono intervenuti Mauro Visentin della Cgil Veneto e Treviso, Paola Carron di Assindustria VenetoCentro e Ance Treviso, Cinzia Bonan di Cisl Veneto, Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana e Dania Sartorato, presidente di Ascom Treviso

Entro la fine della settimana sarà redatto un documento condiviso che sarà inviato al Governo. Questo l'appello del presidente della provincia di Treviso e presidente di Upi Veneto: «Questo del Pnrr, così con questi limiti, è un problema oggettivo, gli attori in campo sono molti, è un'opportunità se non viene calata, declinata a terra, diventa un boomerang. Il governo potrebbe agire sulle aliquote Iva, così come ha fatto sui carburanti, tenendo conto che questo Pnrr genera una maggiore introito in termini di imposta di valore aggiunto, potrebbe agire sulle marginalità, sulla scorta di quanto di fa con le normali opere pubbliche, consentire i ribassi d'asta a dispozione per coprire questo aumento di costi, potrebbe agire finanziando questi fondi, questa differenza di costo con altri fondi. Oggi ci sono dei fondi da Pnrr non ancora messe a bando e si potrebbe andare a rifinanziare progetti già presentati, piuttosto che attivarne altri che pagheranno lo stesso dazio dei precedenti».

Il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha sottolineato come «Il Pnrr rischia di essere un ostacolo più che un'opportunità: tutto ciò che non è Pnrr salta. Un esempio è il piano di rigenerazione urbana che scadrà nel 2026 e che prevede investimenti a Treviso per 20 milioni. La proposta è la creazione di un albo fornitori garantito, visto che con il codice degli appalti così com'è rischiamo di perdere questa opportunità».

Paola Carron, presidente di Ance Treviso e vicepresidente di Assinudustria: «La situazione sta assumento toni pesanti. Basi solo un esempio: per fare un chilometro di strada fino ad un anno e mezzo fa bastavano 40mila euro, oggi ne servono 60mila. Quanto messo in campo dal Governo per le imprese è insufficiente per le imprese. Se non cisarà nessun adeguamento dei prezzi il rischio è quello di gare che andranno deserte. L'invito alle imprese è quella di iscriversi nelle white list delle Prefetture».

Cinzia Bonan, segretaria Cisl del Veneto ha sottolineato, così come la Uil, il rischio che le conseguenze vengano scaricate sul lavoro e sulla manodopera, mentre Oscar Bernardi, presidente di Confartigianato Treviso, ha sottolineato come Il Pnrr porterà conseguenze positive nei prossimi giorni mentre il Bonus 110% abbia messo in forte difficoltà tutte le imprese. Le parlamentari della Lega, Fregolent e Bisa, hanno invocato, da una parte, l'intervento dell'Europa, e dall'altra la proroga dal 30 giugno a fine anno dello stesso Bonus.

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