Il maltempo non ha lasciato scampo alle colture della Marca: danni per milioni
Dalle ciliegie alle viti, oltre ai campi di frumento e mais, la grandine e il forte vento non hanno lasciato scampo. Consorzio Asolo Prosecco: «Nessuna conseguenza sulla viticultura»
E’ ancora presto per quantificare i danni, sicuramente milionari, subiti dalle aziende agricole a strutture e coltivazioni a seguito della tempesta di ieri notte. Danni ingenti si registrano nella fascia pedemontana dall’asolano fino a Giavera e Nervesa della battaglia. Dalle ciliegie alle viti, oltre ai campi di frumento e mais, la grandine e il forte vento non hanno lasciato scampo.
«Le avversità atmosferiche purtroppo sono sempre più frequenti e soprattutto impattanti per le nostre imprese agricole a testimonianza di cambiamenti climatici ormai permanenti – sottolinea Giuseppe Satalino, direttore di Coldiretti Treviso – L’aspetto assicurativo per i nostri imprenditori è un costo che negli anni è diventato ordinario e dal quale non si può prescindere nella gestione delle imprese. A tal proposito non mancano le soluzioni anche in casa nostra grazie ad un ufficio pronto a garantire gratuitamente ogni tipo di consulenza sul mondo assicurativo». I periti sono già in azione nelle aziende agricole colpite e nei prossimi giorni sarà possibile stimare il danno complessivo subito dall’agricoltura trevigiana.
Consorzio Asolo Prosecco: «Nessuna conseguenza sulla viticultura»
L’impatto sulla viticoltura provocato dalla grandinata che, nella notte a cavallo tra il 24 e il 25 maggio, ha interessato il territorio asolano è ancora difficile da stimare. I danni, infatti, si potranno rivelare compiutamente solo nelle prossime settimane, quando sarà ripreso il ciclo vegetativo della vite e si avrà un’idea oggettiva delle quantità di uva potenzialmente persa, nonché dell’area effettivamente colpita, mediante le verifiche puntuali che andremo a realizzare sul territorio. «Pur esprimendo profondo dispiacere e forte senso di vicinanza per i viticoltori colpiti – dichiara il Presidente del Consorzio Asolo Prosecco Ugo Zamperoni – possiamo tuttavia affermare fin d’ora che quest’episodio avverso, che ovviamente speriamo rimanga un caso isolato, non è destinato di per sé a generare ripercussioni sul mercato dell’Asolo Prosecco. Infatti, grazie alla liberazione della riserva vendemmiale decisa di recente dall’Assemblea dei Soci del Consorzio di tutela, la denominazione è in grado di garantire un flusso di prodotto capace di coprire eventuali future carenze. Quel che semmai preoccupa noi e tutto il comparto vitivinicolo e agricolo veneto e nazionale è il reiterarsi, in varie aree del Paese, di fenomeni atmosferici così estremi, che sono un segno del cambiamento climatico in atto e che richiedono misure straordinarie, sia in termini di prevenzione complessiva sia di sostegno al settore».