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I nomadi accusano Conte di razzismo: «Chiediamo scuse pubbliche o le dimissioni»

La lettera al sindaco di Treviso di Marcello Zuinisi, legale rappresentante dell'Associazione Nazione Rom

Egr. Sindaco di Treviso Mario Conte,

Noi Rom Sinti Caminanti (RSC) conosciamo molto bene il significato della parola razzismo contrariamente a quanto da lei dichiarato, ad Antenna Tre, nella giornata del 7 marzo 2019, al termine della manifestazione autorizzata dalla Questura, da noi organizzata a Treviso, in Piazza Indipendenza, dalle ore 11.00 alle ore 13.00. Lo conosciamo talmente bene che abbiamo voluto ricordarlo, con una lettera indirizzata al Prefetto Maria Rosaria Laganà, la mattina stessa della manifestazione. Un testo scritto  e letto in piazza da Denis Mayor delegato del Consiglio Nazionale Rom Sinti Caminanti della Provincia di Treviso. Nel testo si affermavano alcune delle motivazioni che ci hanno portato ad organizzare una manifestazione pubblica: "siamo qui riuniti per testimoniare la nostra sofferenza per l’indifferenza che questo attuale governo ha nei nostri confronti: il popolo dei Sinti italiani. Siamo ancora su una terra piena di rovi e spine chiamata indifferenza. I nostri padri sono reduci dai campi di sterminio e quelli che sono rimasti vivi ed hanno avuto la fortuna di non entrare nelle camere a gas si sono riuniti sotto in un’unica bandiera: la famiglia". La mia persona, ha spiegato pubblicamente, davanti ai microfoni e telecamere dei media presenti, il perché le sue dichiarazioni, rilasciate alla giornalista Silvia Madiotto del Corriere del Veneto - Edizione Belluno e Treviso, il 6 marzo 2019, giorno precedente alla manifestazione da noi convocata, fossero parole orribili, gravi, inaccettabili, di aperto razzismo contro RSC: la coscienza civica dovrebbe portarla ad assumere un atto di responsabilità di fronte alla cittadinanza ed al Comune che amministra con conseguenti dimissioni dalla carica di Sindaco.

Le altre motivazioni che ci hanno portato ad organizzare questa giornata di lotta erano e sono quelle di richiedere la convocazione di un tavolo istituzionale, c/o la Prefettura di Treviso, con i Sindaci di Trevignano, Vedelago, Cessalto e la Regione Veneto per affrontare positivamente e risolvere la questione dei possibili sgomberi ed espropri dei terreni, di nostra proprietà, sui quali viviamo, insieme alle nostre famiglie da decenni.  Questioni poste formalmente e da tempo al Prefetto Maria Rosaria Laganà tramite documenti inviati con posta elettronica certificata. Questioni che tra l'altro non interessano direttamente il Comune di Treviso. Compito di ogni cittadino e con maggior responsabilità da parte di un Sindaco, dovrebbe essere quello di informarsi prima di fare dichiarazioni pubbliche agli organi di stampa. Lei, prima di capire, comprendere, conoscere, ha  giudicato ed affermato: "coloro che non avranno i requisiti non potranno più stare nel nostro territorio, inoltre intensificheremo i controlli per verificare allacciamenti e ogni altra forma di abusivismo". Con queste parole lei, Sindaco Carlo Conte, istiga alla violenza ed all'odio razziale contro cittadini di etnia RSC. Da tempo, il partito politico al quale appartiene, la Lega Nord con Salvini, sta compiendo autentici abusi istituzionali ed atti di gravissima istigazione ad odio e violenza. E' il caso dell'Umbria, dove un capogruppo del suo partito, ha presentato una mozione, alla Giunta Regionale, chiedendo il nostro censimento etnico: gli ultimi  li fecero Hitler e Mussolini.

E' il caso di Gallarate, dove un altro Sindaco Leghista, Andrea Cassani, ha usato parole di autentico odio e razzismo contro i suoi concittadini di etnia Sinti, tutti residenti nel Comune da lui amministrato. Dichiarazioni pubbliche rese su trasmissioni televisive nazionali: "fosse per me li caccerei tutti e basta". Oltretutto, da cinque anni, abbiamo richiesto, senza ottenere risposta, ad un altro amministratore pubblico della Lega Nord, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, di convocare il Tavolo di Inclusione RSC come previsto dagli schemi di governance consegnati alla Commissione Europea dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in attuazione di Accordi Quadro Strutturali Europei. Da quegli accordi la Regione Veneto ha ricevuto Fondi Strutturali Europei per il periodo 2014 - 2020: denaro pubblico stanziato per  l'inclusione sociale di RSC, senza fissa dimora, poveri, minori stranieri non accompagnati, vittime di tratta e schiavitù, donne, disoccupati. I Programmi Operati Regionali (POR) sono stati finanziati tramite i FSE Fondi Sociali Europei (764 milioni di euro), FSER Fondi di sviluppo Regionale (600 milioni di euro), FEASR Fondi per lo sviluppo rurale (510 milioni di euro).

Adesso, ricevuto il denaro europeo, non si può cacciare dai Comuni, dalle Regioni e dall'Italia i cittadini destinatari di quei fondi. Non si può dire adesso "ruspa", "sgomberi" "via dalle città": ci troveremmo davanti ad una grave truffa. Il 7 febbraio 2019, proprio per questo, abbiamo organizzato una manifestazione a Venezia, con i cittadini del Consiglio Nazionale RSC della Provincia di Treviso, davanti alla Regione Veneto, per chiedere il rispetto degli Accordi e delle Strategie Nazionali.

Egregio Sindaco Mario Conte, adesso ci aspettiamo le sue scuse pubbliche o le sue dimissioni.

Cordialmente

Marcello Zuinisi

legale rappresentante

Associazione Nazione Rom

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