Settimana corta a scuola per risparmiare energia: «Inutile ridurre i servizi»
Il presidente della provincia di Treviso e dell'Upi replica alla proposta rilanciata dalla provincia di Padova. Contro il caro-bollette i Comuni mettono mano agli accantonamenti: per Treviso si tratta di una cifra di oltre 2 milioni di euro, in base ad una simulazione dell'assessore al bilancio Schiavon
«Se l'indirizzo a risparmiare è quello di ridurre i servizi, oggi si potrebbe cominciare dalla scuola e domani non lo so: io credo che il tema debba essere affrontato a livello governativoa trovar le risorse per dare la possibilità agli enti provincia di scaldare le scuole e accendere le luci, indipendentemente dalla durata del servizio. Non è una strada che porta a risultati positivi»: replica così il presidente della provincia di Treviso e di Upi, Stefano Marcon, alla proposta lanciata dalla provincia di Padova circa una possibile settimana corta per gli istituti scolastici, al fine di risparmiare energia elettrica. Tutti gli enti locale sperano in un intervento del governo. Lo stesso i Comuni, come quello di Treviso che ha già accantonato oltre due milioni di euro per il pagamento delle bollette in base ad una simulazione messa a punto dall'assessore al bilancio Schiavon.
Ha spiegato il sindaco Mario Conte: «Abbiamo accantonato nuna cifra che dovrebbe metterci al sicuro da qui a fine mandato, ovviamente sono soldi che mi scoccia spendere perchè stiamo parlando di bollette di energia elettrica o per il riscaldamento quindi sono costi puri che non generano alcun profitto però noi, dal punto di vista del bilancio, dovremmo essere tranquilli perchè abbiamo accantonato delle cifre. Poi quando si parla di sacrificare qualche opera in realtà è una provocazione perchè sapete bene che i bilanci si sviluppano su due binari: investimento e spesa corrente e non sono trasferibili da un binario all'altro e quindi se avessimo difficoltà per il pagamento delle bollette dovremmo trovare delle soluzioni legato al taglio di spesa corrente, non certo investimenti».
Possibili contromisure? «Eventualmente programmeremo per l'annualità prossima minori investimenti per i lavori pubblici e maggiore spesa corrente, cosa che è molto complicata tecnicamente da fare. La speranza è che arrivino risposte dal governo uscente e quello entrante»: replica Conte.