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Terraglio est, Grigoletto (PD): «Chiedere l'opinione ai cittadini con un'inchiesta pubblica»

Il consigliere comunale ha elencato nel corso del consiglio comunale le mancate risposte alle criticità insite nel progetto dell'opera e rilancia il tema della liberalizzazione della A27

Nelle comunicazioni di inizio seduta, nel corso dell'odierno consiglio comunale di Treviso, il consigliere comunale del Pd, Roberto Grigoletto, ha elencato le mancate risposte alle criticità insite nel progetto del Terraglio est: la congestione veicolare in particolare nelle ore di punta e soprattutto in caso di maltempo tra sottopasso di via Venier e innesto nel PUT; le opinabili conclusioni asserite dalla Relazione Trasportistica, soprattutto riguardo l’impatto del Terraglio est sulla zona dell’ Ospedale e  su quella di accesso al centro città; le lampanti contraddizioni che emergono dalla medesima Relazione, nella quale pur si riconosce che “il nodo nella nuova configurazione di progetto sarà interessato da un volume di traffico superiore rispetto a quello attuale”.

L'intervento di Grigoletto

Non possono poi essere taciute le gravi lacune nello Studio di Impatto Ambientale – SIA: l’impatto sulla componente aria (Inquinamento atmosferico) manca completamente di una analisi che permetta di confrontare le emissioni prima e dopo la realizzazione del Terraglio est; soprattutto non si considera l’impatto dell’opera nell’area dell’ospedale Ca’ Foncello che conoscerà un inedito e importante volume di traffico; l’impatto sulla componente rumore (Inquinamento acustico), manca completamente di un esame delle emissioni sonore prima e dopo la realizzazione dell’opera, in particolare nell’area del Ca’ Foncello, che sarà interessata da un aumento dei flussi di traffico.

Evidenti ma prima ancora allarmanti le conclusioni che se ne traggono relativamente al “fattore Ambiente umano”: disinteresse e sprezzo autentico per la salute pubblica. Si aggiunga poi quanto, secondo testimonianze di residenti del luogo, pare sorga nell’area compresa tra l’attuale termine di Via delle Industrie a Casier e Via S.Antonino: più discariche di rifiuti solidi urbani, con successiva ricopertura con terreno agricolo di profondità non nota. Chiediamo al Sig. Sindaco se ne era a conoscenza o se, apprendendolo ora, si attiverà urgentemente per la bonifica dell’area.

Infine è opportuno rammentare alla Amministrazione comunale che la normativa, nella stesura dello Studio di Impatto Ambientale, contempla l’obbligo di valutare possibili alternative al progetto, compresa l’alternativa zero (nessun intervento), motivando esaustivamente la scelta. Tale passaggio è fondamentale in quanto le conclusioni possono comportare la decisione di non realizzare un’opera, se ad esempio, gli impatti negativi sono superiori ai vantaggi. E’ pertanto necessario riverificare le ipotesi alternative allora valutate (tra cui opzione zero, ovvero solo apertura tratto sud), in particolare con studi sul traffico aggiornati ed in parte già disponibili. Specificamente, tra le alternative valutate sia nel progetto preliminare che in quello definitivo manca completamente quella della liberalizzazione o comunque di un’apertura del tratto fino a Treviso Nord della autostrada A27 e i conseguenti effetti di tale ipotesi sui flussi di traffico del quadrante sud di Treviso.

Tutto quanto detto per chiedere espressamente al Sindaco e alla Amministrazione comunale di pretendere, per la salute e il benessere dei cittadini di Treviso, le necessarie integrazioni e i doverosi approfondimenti nel progetto del Terraglio est. Contemporaneamente, apprendendo che confronti con la cittadinanza sul progettato Terraglio est sono avvenuti e avvengono nelle stanze di Ca’ Sugana, sono a chiedere al Sindaco, che si dice convinto della utilità del progetto in questione, di non temere di chiedere alla comunità cittadina intera e in forma pubblica, il parere sulla realizzazione dell’opera: lo strumento è quello previsto all’art. 15, comma 3 della legge regionale n.4 del 18 febbraio 2016 e si chiama INCHIESTA PUBBLICA.

Come noto la precedente Amministrazione stava lavorando a una alternativa seria e praticabile, sulla quale – come nella via di Damasco – pare essersi convertito di recente anche il governatore Zaia: la liberalizzazione del tratto della A27, dal casello di Preganziol a Treviso nord. E qui, udite ricostruzioni fatapolitiche della vicenda a firma di chi addentro alle cose allora certo non era, corre l’obbligo di precisare che il Sindaco Manildo ebbe incontri e nel 2013 e nel 2018; una trattativa era in corso e  nessuna missiva con cui Autostrade chiudesse la porta è mai stata recapitata a Ca’ Sugana. Anzi, al creativo autore di tali illazioni, pluridecorato nella specialità dello scaricabarile, rammento che era in atto una istruttoria volta a quantificare i costi, i  mancati guadagni e le spese richieste per la manutenzione. Non si può “strattonare” la Storia, reinterpretandone a proprio piacimento gli eventi, sig.Sindaco. La Storia però non fa sconti e presto o tardi riporta fedelmente la verità.

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