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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Lutto nel mondo della cultura: addio a Bernardi, ha raccontato l'identità veneta

Scrittore e saggista trevigiano, è stato professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si è spento all'età di 84 anni

Si è spento in una giornata simbolica per la città di Treviso, il 7 aprile, data che ricorda il terribile bombardamento della città durante la seconda guerra mondiale. Ieri, poco dopo le 12, in un letto dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso, dopo una lunga malattia, si è spento Ulderico Bernardi, scrittore, saggista, grande studioso, docente accademico ma soprattutto un uomo dalla cultura sconfinata che ha saputo, come forse nessuno, raccontare il Veneto nel suo passaggio dal dopoguerra, con il fenomeno dell'emigrazione all'estero,  passando per il boom economico, arrivando all'epoca più recente. Lascia la moglie Adriana e i figli Ludovica, Serena e Arrigo. Il funerale si terrà sabato prossimo, alle 10, presso il tempio di San Nicolò a Treviso.

«È venuto a mancare Ulderico Bernardi -ha scritto ieri il sindaco di Treviso, Mario Conte, sulla sua pagina Facebook- scrittore e saggista trevigiano, già professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha raccontato in maniera approfondita, appassionata e con approccio scientifico l'identità veneta in tutte le sue dinamiche e sfaccettature. Se ne va un grande uomo di cultura che mancherà a tutta la comunità trevigiana. Porgo alla famiglia le mie più sentite condoglianze».

Nato a Oderzo il 15 gennaio del 1937, ma residente per anni a Treviso, è stato professore ordinario presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università Ca Foscari di Venezia, ed ha tenuto corsi in molte Università Italiane centrando i suoi studi sulla persistenza culturale nel mutamento sociale. Ha prodotto molti studi e ricerche sul campo indagando comunità agricole industrializzate, minoranze etniche e colonie di emigrati italiani nelle Americhe ed in Australia.

Moltissime le sue collaborazioni giornalistiche con testate nazionali, stabilmente con Gazzettino e Avvenire. È stato anche direttore dela Collana sulle culture popolari venete nella Fondazione Giorgio Cini di Venezia e anche membro del centro studi nazionale dell'Accademia Italiana della Cucina. Dal 2013 al 2018 è stato vicepresidente vicario di Fondazione Cassamarca, a fianco di Dino De Poli, scomparso nell'estate dello scorso anno.

Presidente per due mandati, dal 2011 al 2017, e a lungo componente della giuria del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, Ulderico Bernardi ha rappresentato nell’evoluzione del riconoscimento una pietra miliare e il suo contributo in ambito sociologico e antropologico è stato fondamentale. L’attuale presidente del premio, Roberto De Martin, lo ricorda così: «Con i suoi studi Bernardi ha indagato e approfondito tutti gli aspetti cari al nostro Premio ed ha interpretato e riassunto i molteplici ambiti a cui Bepi Mazzotti dedicò la propria esistenza. È stato un autentico “Mazzotti contemporaneo”, per riprendere la denominazione dell’ultimo riconoscimento istituito in seno al Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, dando seguito con dedizione ed entusiasmo alle passioni di Bepi». L'ultima iniziativa del Premio insieme a Bernardi è stata nel 2019 la presentazione al Parco Gambrinus di San Polo di Piave nell’ambito di un’assemblea dei soci dell’ultimo libro del sociologo “Treviso o cara…” (De Bastiani Editore), nel quale egli aveva dedicato ampio spazio a Mazzotti.  Nella giornata dell’ufficializzazione del consiglio della rinata Fondazione Mazzotti, si ricorda inoltre il ruolo di presidente del comitato scientifico ricoperto per numerosi anni; attraverso questo incarico ha saputo tutelare la memoria di Mazzotti e delle sue battaglie, offrendo un importante contributo scientifico.

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