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XV Meeting del Volontariato Treviso: 350 associazioni a confronto sul "populismo"

Sabato 28 Settembre, dalle ore 9, nella sala convegni di Fondazione Ispirazione in via Turazza, il tema al centro del dibattito sarà la capacità di rappresentanza del mondo del volontariato

Torna l’annuale appuntamento con il Meeting del Volontarito della provincia di Treviso, che quest’anno raggiunge la XV edizione. Sabato 28 Settembre, dalle ore 9, nella sala convegni di Fondazione Ispirazione in via Turazza, il tema al centro del dibattito sarà la capacità di rappresentanza del mondo del volontariato, nel momento populista. «Stiamo attraversando una profonda trasformazione del Terzo Settore, entro l’anno nasceranno nuovi enti di rappresentanza del volontariato. Crediamo quindi sia importante fermarci a riflettere, fare un focus, sulla partecipazione e protagonismo del nostro mondo e dei nostri volontari -spiega Alberto Franceschini Presidente di Volontarinsieme - CSV Treviso- Abbiamo tre relatori di grande spessore, con i quali cercheremo di comprendere e confrontarci sulla centralità del volontariato, penso per esempio a certi tavoli tecnici come i piani di zona, nel proporre nuove formule di welfare o di cittadinanza attiva».

Tra i relatori Andrea Salvini docente di Scienze Politiche all’Università di Pisa, Daniele Marini ricercatore e professore di sociologia all’Università di Padova e Felice Scalvini Direttore della rivista “Impresa Sociale”. “Il tema della rappresentanza costituisce uno dei punti più cruciali per comprendere la trasformazione dei rapporti tra società civile e istituzioni pubbliche, e non riguarda soltanto il mondo della politica in sé e per sé; in una società che gli studiosi definiscono sempre più “orizzontale”, i cittadini esprimono un bisogno effettivo di protagonismo soggettivo sempre meno disponibile alle intermediazioni organizzative e formali, e modulano la propria partecipazione alla cosa pubblica in modo diverso, reticolare e informale, rispetto ai modelli consolidati fino a pochi anni fa. Il populismo è solo uno dei modi, talvolta estremi, di intercettare queste istanze. Ma il problema, come si capisce, è più ampio, e riguarda le modalità attraverso cui i cittadini orientano e agiscono la propria presenza attiva nelle comunità territoriali” spiega Andrea Salvini.

«Anche la partecipazione associativa oggi conosce una fase di ridefinizione, potremmo dire di crisi. I motivi sono molteplici, ma li possiamo far risalire a tre grandi fenomeni collegati fra loro. Il primo fa riferimento ai processi di globalizzazione, al fatto che oggi ci muoviamo all’interno di processi che coinvolgono l’intero pianeta, e non più piccoli e isolati territori (pensiamo alle questioni della finanza o dei processi migratori). Il secondo attiene alle innovazioni tecnologiche digitali che fanno sì che le nostre esperienze di vita (e non solo di lavoro) siano fortemente interconnesse fra loro. Ciò non muta solo i nostri stili di vita, ma i nostri schemi cognitivi, le nostre culture. Il terzo richiama l’assenza di cornici valoriali condivise (ideologie), per cui non abbiamo più punti di riferimento univoci e chiari: ne consegue che ciascuno di noi si costruisce dei riferimenti personalizzati, a bricolage. Tutto ciò incide fortemente nelle modalità di partecipazione dei soggetti e nel ruolo delle associazioni»: anticipa il prof. Daniele Marini.

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