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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caso NFT, il Codacons: «Collaboriamo subito con gli inquirenti»

Nel corso della conferenza che si è tenuta all’Hotel Santin l'avvocato Barbieri ha invitato i presenti a denunciare tutto entro 90 giorni

L’invito è stato molto chiaro, nonostante la poca affluenza nel corso della conferenza che si è svolta ieri, sabato 4 settembre, all’Hotel Santin di Pordenone sul caso della truffa sulle criptovalute di NFT (New Financial Technologies). Investimenti speculativi  che promettevano rendimenti del 10% fino a quando non si sono riscontrati i primi problemi di pagamento. Il Codacons, che ha organizzato l’incontro insieme all’avvocato Bruno Barbieri, ha indicato prima di tutto i passaggi da seguire per costituirsi parte civile dal momento che sia la Procura di Pordenone che quella di Treviso si sono già mobilitate per raccogliere informazioni sul caso. L’avvocato del resto ha più volte sottolineato che queste persone non avevano alcuna autorizzazione a svolgere transazioni finanziarie. E questo è già sufficiente per un procedimento penale nei confronti di NFT e delle società collegate. Ma un conto sono i reati che possono aver commesso, un conto è il risarcimento che le persone possono ottenere in sede civile. 

Querela entro 90 giorni

L’avvocato Barbieri da questo punto di vista ha cercato di fornire un quadro completo della situazione partendo soprattuto dalla questione relativa alla denuncia che il Codacons intende portare avanti. Il legale prima di tutto ha messo in guardia gli investitori sulle informazioni errate che vengono date in questi giorni. Come ad esempio il discorso della querela che impedirebbe - secondo alcuni - di trovare un accordo. La denuncia va fatta entro 90 giorni, afferma l’avvocato, che ricorda che c’è sempre tempo per ritirarla avendo comunque la possibilità di istituire un tavolo di confronto con queste società.

Denunciare tutto alla Procura

Uno dei passaggi che più vengono marcati durante questo incontro è il fatto di collaborare tutti insieme con la Procura di Pordenone, ricostruendo il flusso di denaro di ciascun interlocutore. Un resoconto che tenga in considerazione delle transazioni e dei contatti con ciascun broker. Tutti questi elementi non servono solo allo Stato per intervenire nei confronti di NFT, ma vanno anche a vantaggio del risparmiatore che può sperare di ottenere il risarcimento danni. L’avvocato non nasconde la complessità del caso, dato che non esiste un’unica società visto che dai primi contratti in mano emergono non solo transazioni dirette verso la Romania, la Bulgaria e Londra, ma anche diversi tipi di accordi, dagli interessi del 10% all’acquisto reale di bitcoin. Per questo ogni tassello è fondamentale per ricostruire il caso, così come è necessario che tutti denuncino considerando che ci saranno inevitabilmente degli accertamenti da parte della guardia di finanza, dato che si parla di denaro esportato all’estero.

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