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Opitergino-Mottense: «Vendite di vino aumentate del 50% dopo la pandemia»

Da marzo 2020 ad oggi, il mercato online del vino ha avuto una crescita costante nella zona di Oderzo e Motta di Livenza. Il commento di Vivo cantine, viticoltori del Veneto orientale

Albert Einstein non pensava che le crisi economiche fossero del tutto negative. Sicuramente non aveva tutti i torti nel sostenere che proprio dalle situazioni di crisi “emerge la genialità”. Chissà se i produttori di vino trevigiano lo hanno ascoltato.

In pieno clima Coronavirus, nella zona dell'Opitergino-Mottense è aumentato l’acquisto di vino online. Preferite bottiglie regionali e meno costose. Ma soprattutto sono aumentati gli acquisti di vino nelle vinerie: da marzo 2020 a marzo 2021 si è registrato il 40/50% di vendite in più. Il 70% dei clienti ha acquistato soprattutto vino alla spina, il 15% a testa se lo spartiscono i “box” da 5 litri e le bottiglie etichettate.  Non è un caso se nella distribuzione geografica della clientela tra le regioni cresciute maggiormente nel periodo degli spostamenti vietati il Veneto occupa il terzo posto (dopo Lombardia e Toscana). Valerio Nadal, presidente di Condifesa TVB (10mila imprese associate) commenta: «Purtroppo abbiamo registrato un crollo pesantissimo nelle zone turistiche. Lo stesso dicasi per quanto riguarda canale Horeca. In certe realtà della Marca per fortuna c’è stato un incremento del 40% sui punti vendita, in quanto il cliente abituale del ristorante non potendo pranzare fuori si è rifornito dei nostri vini nelle vinerie e negozi specializzati». Franco Passador, direttore generale di "Vivo cantine - Viticoltori del Veneto orientale" ben conosce questi numeri e aggiunge: «La gente ha consumato all’interno delle mura di casa anche perché costretta ad uscire solo per determinati motivi. Non solo le vinerie hanno avuto aumenti di vendite durante l’emergenza ma anche la grande distribuzione e i supermercati». Umberto Bigai (Tenimenti Bigai) dal 1587 (ma sicuramente attiva già prima) produttore di vini a Barco di Pravisdomini e con vigneti nel confine orientale della Marca (Motta-Meduna di Livenza), non ha dubbi: «Per i piccoli produttori che hanno avuto difficoltà con le chiusure e con i mercati esteri e da queste parti siamo in molti le vinerie sono state un toccasana».

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