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Martedì, 23 Aprile 2024
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Ddl sull'autonomia differenziata per il Veneto, c'è l'ok del Governo

Il provvedimento è stato approvato dal Cdm all'unanimità, accompagnato da un applauso dei presenti, riferiscono alcuni presenti alla riunione. Luca Zaia: «Giornata storica»

Il ddl sull'autonomia differenziata, redatto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli, è stato approvato dal Cdm all'unanimità, accompagnato da un applauso dei presenti, riferiscono alcuni presenti alla riunione, in corso a Palazzo Chigi. L'ok «dimostra ancora una volta che questo governo manterra' gli impegni presi». Lo ha affermato, a quanto si apprende, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, spiegando che «la coerenza con il mandato avuto dai cittadini, per noi, e' una bussola».

“È una bellissima notizia che fa di oggi una giornata storica. Oggi diamo corso alla volontà dei Padri costituenti che scrissero la Carta costituzionale in vigore dal ‘48 e ai dettami della modifica del titolo quinto. Ma non è il traguardo di un percorso; è l’inizio. Si apre una grande sfida per questo Paese perché stiamo scrivendo una vera e propria pagina di storia. Va riconosciuto a questo Governo che con molta coerenza e rispetto per gli elettori ha mantenuto gli impegni, avviando il percorso dell’autonomia. Un vero nuovo cammino che viene avviato dopo solo un centinaio di giorni dall’insediamento. Ringrazio il Presidente Meloni e tutto il Consiglio dei Ministri, in particolare il ministro Calderoli che ha seguito in prima persona questa partita, svolgendo un grande lavoro con tanto buon senso e capacità d’ascolto, a cominciare dal dialogo con le Regioni fin dalla stesura della prima bozza”.

È questo il primo commento del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, al ‘via libera’ in Consiglio dei Ministri della prima bozza del disegno di legge sull'Autonomia differenziata, presentato dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli.

«Con oggi questo Paese sceglie l’assunzione di responsabilità, l’efficienza e la modernità – prosegue il Governatore -. Ora ci è richiesto, soprattutto, di lavorare in modo che questa pagina di storia prosegua nel modo migliore. Non è il momento di polemiche; dimostreremo con i fatti che autonomia non è la secessione dei ricchi, che non è una trovata per affossare o lasciare indietro qualcuno, tantomeno il Sud. Autonomia differenziata non significa minare l’Unità nazionale perché come ho detto in molte occasioni, i paesi che hanno da decenni o da anche da secoli un’organizzazione basata su l’autonomia come la Germania o gli Stati Uniti non sarebbero così solidi e visti come nazioni compatte ma fondate sul federalismo più vero. L’autonomia sarà una grande opportunità anche per il Sud del Paese; non sarà una nemica ma un’opportunità di crescita insieme e l’occasione di valutare fino in fondo gli amministratori. Come dico sempre, Nord e Sud sono legati a doppio filo come gemelli siamesi: la vita o la morte di uno lo sono anche per l’altro».

«Ora dobbiamo mantenere ancora più vivo l’impegno con i cittadini visto e considerato che la grande aspettativa, ora che c’è il DDL, dovrà concretizzarsi con tutti provvedimenti che ne conseguono – conclude il Presidente Zaia -. Ben venga la definizione dei Lep che sono un elemento di civiltà in un Paese in cui su questo tema non si è mai voluto fare chiarezza fino ad oggi. Se esiste un paese a due velocità non è colpa dell’autonomia ma del centralismo tanto decantato anche in queste ore da alcuni si ostinano a contrapporlo al percorso dell’autonomia. Spiace, infatti, vedere commenti negativi, anche poco informati e offensivi, che definiscono un’azione quasi sovversiva il percorso legale per autonomia. Vorrei ricordare che l’autonomia è prevista dalla Costituzione quindi è chi è contro l’autonomia a essere contro la Costituzione. Ci sono state più conferme sulla correttezza giuridica e istituzionale del percorso. Una per tutte il referendum del Veneto che si è celebrato grazie ad una sentenza della Corte costituzionale ma aggiungo anche che lo stesso Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mai negato questa opportunità».

Le reazioni del mondo politico

“Dopo 30 anni di battaglie, l’autonomia è stata approvata in Consiglio dei Ministri. Grazie alla Lega e Matteo Salvini che l’hanno voluta come priorità di governo. Una grande conquista per il nostro Veneto che la chiede dal referendum del 2017, ma un’enorme occasione per tutte le regioni. Ora avanti tutta con una nuova pagina per rinnovare il Paese nel solco della Costituzione”. Lo dichiara il deputato della Alberto Stefani, coordinatore della Lega in Veneto.

“Con l’approvazione ddl in Cdm finalmente inizia la procedura per l’autonomia differenziata ai sensi del dettato Costituzionale. Comincia quindi un percorso virtuoso, non obbligatorio, per l’attribuzione di ulteriori funzioni che potrà avvenire solo dopo la determinazione dei famosi Livelli essenziali delle prestazioni (entro un anno con Dpcm). Questo è il tema che deve essere maggiormente compreso da chi è contrario pregiudizialmente all’autonomia, i LEP necessari ed obbligatori finalmente garantirebbero maggiore equità di trattamento dei cittadini sul territorio, attraverso la definizione dei criteri circa i costi e i fabbisogni standard. L’iter per l’intesa fra Regione (anche a statuto speciale) e Stato durerà almeno 5 mesi, inclusi i 60 giorni per l’esame delle Camere. Le intese dureranno fino a 10 anni: possono essere rinnovate o terminate prima, con un preavviso (di Stato o Regione) portato da 6 a 12 mesi, per evitare disallineamenti con l’anno scolastico nel caso delle materie relative all’istruzione. Sono previste poi misure perequative per evitare squilibri economici fra le Regioni che aderiscono all’autonomia differenziata e quelle che non lo fanno. Ottimo lavoro del ministro Calderoli, Matteo Salvini e della squadra della Lega”. Lo dichiara il sottosegretario delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, a seguito del via libera del Cdm al disegno di legge sull’autonomia differenziata.

“L’approvazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge sull’Autonomia rappresenta una svolta storica non soltanto per il Veneto e la Lombardia, ma per tutto il Paese che ha un grande bisogno di riforme e di modernizzazione. Grazie al lavoro della Lega e del ministro Roberto Calderoli, viene finalmente rispettata la volontà popolare di milioni di veneti e lombardi che hanno votato il referendum consultivo sull’Autonomia differenziata nel 2017. Ora, avanti compatti e spediti per realizzare questa riforma epocale: i prossimi mesi saranno decisivi e siamo pronti a dare battaglia, dentro e fuori il Parlamento, per smontare le trappole e le fake news che PD e M5S si inventeranno per fermare l’iter sull’Autonomia”. Lo dichiara la senatrice veneta Mara Bizzotto, vicepresidente vicario del gruppo Lega al Senato.

“L'approdo del disegno di legge sull'autonomia differenziata nel Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio è senza ombra di dubbio un passo importante all’interno di un percorso in cui abbiamo sempre creduto , anche quando altri ci accusavano del contrario. È inconfutabilmente un risultato targato Giorgia Meloni: i cittadini alle ultime elezioni hanno scelto la concretezza e la coerenza di Fratelli d'Italia, premiandoci con la loro fiducia. In Veneto un cittadino su tre ha creduto in noi e questo ci onora, e la loro fiducia va ripagata: lo facciamo oggi, con atti concreti e non con slogan, promesse o chiacchiere che hanno caratterizzato i passati governi”: così il senatore di Fratelli d'Italia e coordinatore veneto del partito, Luca De Carlo, sulla discussione nel corso del Consiglio dei Ministri di questo pomeriggio del disegno di legge sull'autonomia differenziata.

"L'approvazione del DDL Autonomia in CdM è l'ennesima presa in giro elettorale di una politica che fa propaganda sull'assetto istituzionale dello Stato. Questa roba arriva in parlamento fra 6 mesi. Ma lo approvano di corsa e male la settimana prima delle elezioni regionali". Lo scrive su twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

"Quello di oggi sull'autonomia è uno spot elettorale in vista delle regionali in Lombardia. Il rischio concreto è di spaccare il Paese e aumentare le diseguaglianze, a discapito del Sud. Il M5s sarà in prima linea contro questa pericolosa deriva". Lo scrive su twitter Roberto Fico (M5s)

"L'entusiasmo della Lega sul disegno di legge Calderoli approvato dal Consiglio dei ministri è fuori luogo e certifica soltanto che al partito di Salvini hanno concesso di piantare una bandierina elettorale alla vigilia del voto in Lombardia. Uno spot che non conclude nulla. Affrontare in questo modo l'autonomia significa rinviarla sine die. Anche ammesso che gli alleati assicurino alla Lega una serena navigazione del disegno di legge Calderoli, di intese con le regioni non se ne potrà parlare prima di due anni. Il problema per quel che riguarda Azione non è se l'autonomia si debba o non si debba fare, perché noi siamo favorevoli, è prevista dalla Costituzione. Il vero tema è come farla: bisogna farla bene e per questo ci sono due presupposti: uno riguarda le materie e le funzioni che si possono assegnare alle regioni. L'altro riguarda i livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantite uniformemente sul territorio nazionale. Problemi che sono ben lungi dall'essere risolti". Così in una nota Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.

"Quello dell'autonomia differenziata è un provvedimento che disgrega l'unità del Paese, mina la coesione sociale e dimentica il principio costituzionale di sussidiarietà. E' una proposta su cui faremo battaglia in Parlamento, perché di fatto è merce di scambio tra la Lega e Fratelli d'Italia: autonomia differenziata in cambio di presidenzialismo, tanto caro a Giorgia Meloni. L'unita' dell'Italia non puo' essere minata in questo modo. Questo accordo avra' gravi conseguenze soprattutto al sud del Paese. E' un provvedimento che sarebbe dovuto passare prima dalla Conferenza delle regioni e invece si e' scelta la strada del provvedimento spacca Italia". Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.

"Ci indigna profondamente questa cosa di voler fare l'autonomia differenziata prima delle elezioni in Lombardia" per evitare di "far fare brutta figura alla Lega": ad affermarlo è il governatore della Puglia, Michele Emiliano, attraverso un commento nel giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha detto sì al disegno di legge che consentirebbe alle regioni di godere di particolare autonomia su determinate materie, garantendo comunque un adeguato livello dei Lep, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni su tutto il territorio nazionale. Il timore, secondo i critici della norma, è quello che la legge favorirebbe le regioni del Nord e in generale quelle più ricche, a discapito delle altre. Per i favorevoli, invece, i benefici riguarderebbero tutto il Paese. Per Emiliano, non favorevole a questo tipo di 'accelerazione' da parte del Governo, ha spiegato che "Per fare i Lep - ha aggiunto secondo quanto riporta l'Ansa - non basta scriverli, servono 60-70 miliardi di euro da investire per permettere al Sud di essere allo stesso livello del Nord. E' un processo lungo, non siamo contro l'autonomia differenziata, siamo contro al farla rapidamente". Emiliano poi ha usato la metafora del canottaggio per spiegare quello che, a suo dire, sarebbe il piano del ministro delle Autonomie Roberto Calderoli: "La teoria Calderoli è: abbiamo 20 vogatori, per far diventare più forti i vogatori meno efficienti diamo remi più lunghi a quelli più forti. Questa teoria non regge".

"Giorgia Meloni e il suo partito smettano di dirsi patrioti e di strumentalizzare tricolore e inno di Mameli. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato lo "SpaccaItalia" e mi quereli Calderoli se non è vero. Avremo tanti staterelli e la secessione dei ricchi che i leghisti auspicano da sempre. Questi non sono patrioti ma traditori della patria. Questa è una pugnalata definitiva alla schiena del meridione, ma anche all'uguaglianza dei diritti per tutte le italiane e gli italiani. Scuola e sanità pubbliche, ambiente, diritti di chi lavora sono destinati al tritacarne. In questa giornata nera per la storia della Repubblica va ricordato che tutto questo è stato reso possibile dalla sciagurata modifica del Titolo V della Costituzione nel 2001 da parte del centrosinistra, dal si del PD e anche del M5S ai referendum in Lombardia e Veneto, dalla vergognosa alleanza di Bonaccini con Zaia e Fontana. Contro l'autonomia differenziata bisogna fare le barricate". Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Tonia Guerra, responsabile campagna contro l'autonomia differenziata, Partito della Rifondazione Comunista.

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