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Veneto Banca, anche i revisori sono responsabili delle perdite

Lo dicono le carte relative alla chiusura delle indagini su Alessandra Mingozzi, che di Price era il socio responsabile proprio del lavoro di revisione di Veneto Banca, indagata a Roma per falso in revisione e ostacolo alla vigilanza

«La Pricewaterhousecoopers è responsabile per la perdita degli investimenti azionari dei risparmiatori che avevano comprato titoli azionari ed obbligazioni subordinate di Veneto Banca». Questa è una delle conseguenze che derivano dalla chiusura delle indagini su Alessandra Mingozzi, che di Price era il socio responsabile proprio del lavoro di revisione di Veneto Banca.

La Procura di Roma, cui il fascicolo è passato per competenza dai magistrati trevigiani Massimo De Bortoli e Gabriella Cama, ha quindi chiuso il cerchio. La Mingozzi va verso la richiesta di rinvio a giudizio, accusata di falso in revisione e ostacolo alla vigilanza. La Pwc, invece, non ha rilevato  «la grave situazione contabile dell’istituto» contribuendo così «a fare in modo che azionisti ed obbligazionisti non percepissero la reale condizione della banca e il livello di rischio dei loro investimenti».

Conclusioni a cui la procura della capitale giunge sulla scorta di una perizia tecnica. A questo punto, per i risparmiatori danneggiati si apre la possibilità di fare valere le proprie richieste risarcitorie anche nei confronti della Price. Ad agire potranno essere azionisti e possessori di determinate categorie di titoli subordinati - bond natura estremamente rischiosa, molto simili ad azioni - emessi da Veneto Banca nel 2015, ovvero un anno prima che fosse dichiarato il crack dell'istituto di credito.

Alessandra Minguzzi è un nome di rilievo della Pricewaterhousecoopers, dove ha iniziato come auditor nel maggio del 1995 per poi diventare partner nel 2009, con una specializzazione in servizi finanziari. Nell'ottobre del 2018 la Consob le aveva inflitto una multa da 600 mila euro per il lavoro svolto sul bilancio consolidato 2014 e su quello consolidato abbreviato del 2015 come sulla valutazione dell'acquisto di 1.100 mutui ipotecari vitalizi da Jp Morgan. Operazione finita nel mirino dell'inchiesta di Roma perché legata a un patto di riacquisto che avrebbe dovuto spingere Veneto Banca a detrarle dal patrimonio.

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