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Il Veneto riparte dopo il Covid: «Crescono Pil e consumi, vola il Prosecco»

I dati del bollettino socio-economico pubblicato lunedì 25 ottobre dalla Regione. In crescita anche turismo e vini. L'export verso Francia, Germania e Usa aumenta del 24,2% rispetto al 2020

Dopo i mesi di stop causati dalla pandemia il Veneto riparte. A dirlo è il bollettino socio-economico del Veneto ripotando i principali dati congiunturali aggiornati a ottobre 2021. A iniziare dal Pil, che dopo la contrazione del 2020 (-9% per il Veneto), è in salita, tanto che le previsioni per il 2021 sono state riviste al rialzo ipotizzando un +5,9% (contro il +5,3% del dato dell’Italia). Ripartono i consumi delle famiglie che saliranno per il 2021 del 4,2% contro una media nazionale del 3,6. Si prospettano in crescita anche gli investimenti in Veneto, crollati del 9,8% lo scorso anno: per il 2021 la stima è di un + 16% a fronte di un dato nazionale di +15,5. 

Da segnalare il balzo in avanti dell’export registrato nel primo semestre dell’anno, con un +24,2% rispetto allo stesso periodo del 2020, una performance in linea con quella rilevata a livello nazionale. Trainano l’export veneto i settori delle produzioni di metallo, dei macchinari e il comparto moda. I mercati più dinamici nei primi sei mesi dell’anno sono risultati essere quelli di Francia (+982 milioni di euro), Germania (+802 milioni di euro) e Usa (+498 milioni di euro). Vola il mercato del vino: dopo un primo trimestre di incertezza con un dato di export negativo (-6,8% rispetto allo stesso periodo del 2020), nel primo semestre dell’anno si riscontra una importante ripresa (+12% rispetto al 1° semestre 2020). Nei primi sei mesi le esportazioni di vino "made in veneto" arrivano a 1.142 milioni di euro, oltre un terzo del valore delle esportazioni nazionali, superando anche il dato registrato nel 1° semestre 20219 (1.071 milioni di euro), prima della pandemia.

L’estate ha regalato una ripresa del comparto turistico: +38,4% di arrivi e +57,5% di presenze nei primi sette mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia resta ancora sfavorevole il confronto col 2019 (-56% di arrivi e -46,3% di presenze). Sono cresciute le destinazioni balneari (+8% di arrivi a luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) grazie alla presenza di turisti italiani (+46%) che compensa il calo degli stranieri (-9,8%). Crescono anche le terme (+ 7,6% di arrivi a luglio 2021 rispetto a luglio 2020), mentre al lago il numero di turisti pernottanti è tornato a livelli pre-Covid. È raddoppiato a luglio il flusso nelle città d’arte rispetto al 2020, ma è ancora metà di quello pre-pandemia. Nel complesso il bimestre estivo ha registrato quasi 17 milioni di presenze contro i 23 dello steso periodo del 2019 (-28%). La ripartenza del turismo ha avuto una ricaduta positiva sul mercato del lavoro, che dal secondo semestre ha iniziato a dare segnali di ripresa. I dati di Veneto Lavoro segnalano nei primi otto mesi del 2021 un aumento di assunzioni specie nei settori industria e servizi (rispettivamente +23% e +20% rispetto all’anno precedente). Nel comparto turistico nel periodo maggio-agosto sono state reclutate 65.500 unità contro le 57.900 del 2019. Nel secondo trimestre 2021 in Veneto cresce l’ottimismo: nei primi otto mesi del 2021 ci sono state 343mila assunzioni (+16% rispetto allo stesso periodo 2020, ma -15% rispetto al dato 20219). Il gap con il periodo pre-pandemico si sta riducendo tanto che da giugno di quest’anno le assunzioni sono maggiori di quelle 2019 (+10% a giugno, +7% a luglio, +5% ad agosto).

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