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Il virus di marzo non c'è più, otto le mutazioni. In Veneto Rt a 0.62, zona gialla ad un passo

Dopo il picco dei contagi di Covid-19, toccato lo scorso 31 dicembre, i dati parlano del 27esimo giorno consecutivo di calo. Venerdì prossimo il verdetto per il cambio di fascia. Scoperte almeno due tipologia di virus tipicamente venete

L'Rt del Veneto, secondo una stima dei tecnici della regione, si attesta a circa 0.62 e dunque l'approdo in zona gialla per il Veneto, dopo tre settimane in fascia arancione, sarebbe ad un passo: venerdì il verdetto molto atteso del ministro della salute, Speranza. A comunicare questo dato è stato il governatore del Veneto, Luca Zaia, in occasione del consueto punto stampa che si è svolto a Marghera.

«Questa settimana siamo i secondi in Italia per indice di trasmissibilità più basso, abbiamo ragionevoli speranza di arrivare alla zona gialla -ha annunciato Zaia- noi guardiamo con attenzione, sappiamo di aver fatto tre settimane di arancione, il periodo solitamente utilizzato e questo ci da un grande segnale di speranza ma anche di preoccupazione: in Europa questo virus sta facendo l'altalena, Spagna e Francia stan tornando su, la Germania è ancora in lockdown. Noi senza la zona rossa siamo precipitati nei contagi e mi chiedo: con la zona rossa chi avrebbe risarcito i veneti? Questi risultati sono merito dei sacrifici nelle settimane di Natale».

Nel bollettino di oggi, pubblicato da Azienda Zero, sono 2.475 i ricoverati (mille in meno rispetto al picco massimo) tra cui 290 in terapia intensiva e 62 decessi. Dal picco del contagio del 31 dicembre quello di oggi è il 27esimo giorno consecutivo di calo nella nostra regione. La curva del contagio, sostiene il govermatore, si potrebbe spiegare solo attraverso la catalogazione e il censimento delle mitazioni. «Il virus di marzo non c'è più -ha spiegato il governatore- sono state registrate otto mutazioni in Veneto tra cui cinque già presenti nella banca dati nazionale. Quella inglese è stata trovata da noi per primi e ha messo i nostri ospedali sotto molta pressione: è più contagiosa e raggiunge più persone, dunque più letale. Ci sono due mutazioni venete su cui stiamo lavorando». Intanto da lunedì riaprono le scuole. «La apriamo con preoccupazione»: ha sottolineato Zaia. Sul fronte vaccini, ieri sono giunte le 50.300 fiale attese: cresce l'ottimismo per quanto riguarda le forniture da parte di Pfizer.

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