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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Veneto Lavoro: «Ad ottobre 22mila occupati in meno»

Finite le attività stagionali legate a turismo e agricoltura, l’occupazione è tornata a scendere a livelli preoccupanti. Bene l’aumento dei contratti a tempo indeterminato ma crescono anche i licenziamenti

I dati di ottobre sul mercato del lavoro in Veneto confermano le preoccupazioni registrate già nel mese precedente. I segnali di rallentamento sono evidenti dal saldo mensile negativo di 22mila posizioni lavorative. Finite le attività stagionali legate a turismo e agricoltura, l’occupazione è scesa. Restano alcuni elementi positivi come l’aumento dei contratti a tempo indeterminato, a cui fanno da contraltare i licenziamenti economici, in crescita dopo lo sblocco dei licenziamenti del periodo Covid.

I numeri

L'assessore regionale al lavoro Elena Donazzan commenta la fotografia sull’occupazione in Veneto relativa al mese di ottobre pubblicata giovedì 17 novembre su "La Bussola" di Veneto Lavoro che indica il saldo tra assunzioni e cessazioni dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a tempo determinato e di apprendistato.Un risultato lievemente peggiore rispetto a quello dello scorso anno, quando i posti persi erano stati 20mila. In calo anche le assunzioni, complessivamente 49.400 nel mese (-4%). Le cessazioni di rapporti di lavoro ammontano complessivamente a 71.369 nel mese e 490 mila da inizio anno. La causa più comune di conclusione del rapporto di lavoro è la scadenza dei termini previsti dal contratto, che interessa circa la metà delle cessazioni, seguita dalle dimissioni (35%), in attenuazione nell’ultimo mese, e dai licenziamenti, che pesano appena per il 6% sul totale delle cessazioni. Quelli per motivi economici sono cresciuti del 63% rispetto al 2021, quando però ancora vigeva il divieto di licenziamento introdotto per attenuare le conseguenze occupazionali della pandemia. Infine si registra un leggero aumento dei disoccupati iscritti negli elenchi dei Centri per l’impiego del Veneto complessivamente 306mila. I nuovi ingressi in disoccupazione nei primi dieci mesi del 2022 sono stati 113.000, a conferma di una rinnovata dinamicità dei movimenti sul mercato del lavoro regionale.

Il commento

«Va detto che questo lieve peggioramento non peggiora l’andamento occupazionale del 2022 che resta però positivo rispetto a saldi e assunzioni - sottolinea Donazzan -. Infatti il saldo dei primi dieci mesi dell’anno è positivo con più 48.926 posizioni lavorative e le assunzioni, complessivamente 538.718, crescono del 16 per cento, con volumi superiori anche a quelli del 2019 per tutte le categorie di lavoratori. Tra i settori che ci preoccupano c’è indubbiamente quello dell’agricoltura dove la flessione delle assunzioni si sta protraendo da oltre un anno - indica ancora l’assessore regionale al Lavoro -. Incoraggiante invece la tenuta del manifatturiero, con l'industria che, nel suo complesso, fa segnare un saldo positivo per 19.700 posti di lavoro con settori come il made in Italy, la metalmeccanica e il settore chimico e farmaceutico in netta crescita». 

Tutti i dati sull’andamento del mercato del lavoro veneto nel mese di ottobre sono disponibili nella Bussola pubblicata nella sezione dedicata del sito di Veneto Lavoro.

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