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Cresce in Veneto la rete degli empori solidali: nel 2017 spesa gratis per 140 mila persone

L'assessore Lanzarin: “Dalla Regione 600 mila euro per progetto ad alta valenza sociale. Gli empori sono infatti anche sportelli di aiuto e di presa in carico di chi è in difficoltà”

Cresce in Veneto la rete degli empori della solidarietà: dai 15 del 2017 ai 20 del 2018. E la Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore al sociale Manuela Lanzarin, aumenta il sostegno pubblico, portandolo a 597.430 euro nel 2018. “Gli empori  non sono solo centri di distribuzione delle eccedenza alimentari e di generi di prima necessità, dove si può fare la spesa gratis – sottolinea l’assessore – ma sportelli di aiuto e di presa in carico delle persone e delle famiglie in difficoltà: agli scaffali per la spesa gratuita, si affiancano le attività di ascolto, accompagnamento, formazione ed educazione, progetti di inserimento lavorativo svolte dai volontari, attraverso la rete dell’associazionismo. Sostenere la rete degli empori, le associazioni che li gestiscono e l’esperienza ormai trentennale del Banco Alimentare, significa aiutare la solidarietà diffusa e mettere in modo un sistema attivo e responsabilizzante di contrasto alle povertà, vecchie  e nuove”.

Con la delibera assunta nell’ultima seduta di Giunta la Regione Veneto ha incrementato di altri centomila euro il contributo agli empori, assegnando una quota di 20 mila euro ciascuno per l’avvio dei 5 empori di nuova istituzione, a Legnago, Sona-Sommacampagna, Verona Est, Mira Porte e Vicenza. Il finanziamento regionale andrà ripartito tra il Banco Alimentare del Veneto (100 mila euro), che dal 1993 recupera le eccedenze alimentari della grande distribuzione e sostiene 495 enti caritativi in Veneto, e le associazioni che gestiscono gli empori di Montebelluna, Mirano, Mira, San Donà di Piave, Treviso, Verona, Nogarole Rocca, San Martino Buonalbergo, Lugagnano di Sona, Porto Tolle, Chioggia, Venezia, Mestre, Cittadella e Vicenza (destinatarie di contributi variabili tra i 20 e i 45 mila euro, in ragione dell’attività svolta).

“Nel corso del 2017 la rete degli empori ha distribuito quasi 6 tonnellate e mezzo di cibo, sostenendo 32 mila famiglie, per un totale di circa 142 mila persone – rileva l’assessore – Si tratta di una forma efficace di recupero e valorizzazione delle eccedenze alimentari, e quindi di riduzione degli sprechi, ma soprattutto di sostegno alle persone più in difficoltà. Le statistiche ci dicono che quasi il 12 per cento delle famiglie non può permettersi un pasto proteico adeguato almeno 3 volte la settimana, una percentuale in Veneto è aumentata dell’87 per cento negli ultimi dieci anni. Assicurare la spesa gratuita, in particolare alle famiglie con figli piccoli, è una misura concreta di contrasto alla povertà, e una forma indiretta, ma efficace, per aiutare l’infanzia e prevenire la povertà educativa”.

Con i nuovi progetti in fase di avvio la rete degli empori solidali arriva a coprire sei province su sette: Verona e Venezia sono i due territori provinciali con il maggior numero di empori, rispettivamente con 8 (il Banco Alimentare, Caritas diocesana veronese, Carità San Zeno, Giracose di Nogarole Rocca, Casa di Martino di San Martino Buon Albergo, Sant’Anna di Lugagnano, parrocchia di San Martino di Legnago e parrocchia Beato Carlo Steeb di Verona) e 6 empori (Mirano, San Donà di Piave, Chioggia, Corte del Forner di Venezia, Casa dell’Ospitalità di Mestre, Ponte Solidale di Mira); seguono Treviso (Montebelluna, San Vincenzo di Treviso e associazione Veneti schiacciati dalla crisi) e le province di Rovigo (Porto Tolle), Padova (Cittadella) e Vicenza, che contano per ora un emporio ciascuna.

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